televisione
Giletti, Massimo Lovati e Antonio De Rensis
Massimo Lovati in studio da Giletti a Lo Stato delle Cose su Rai 3, ieri sera lunedì 20 ottobre. Il conduttore chiede all'ex avvocato di Andrea Sempio, perchè ha deciso di riaprire la porta a Corona dopo tutto quello che era successo. Lovati risponde: "Quella sera lì, era quasi mezzanotte, Fabrizio Corona ha svegliato tutto il condominio dove ho lo studio con delle urla animalesche provenienti dal centro della Via del Carmine: ‘Jerry aprimi, Jerry aprimi’, diceva. Tutti i palazzi della via si sono svegliati, qualcuno ha chiamato i carabinieri e io avevo in studio i vostri colleghi di Quarto Grado. Quindi la mia prima preoccupazione è stata quella di metterli in salvo perché stava succedendo l’ira di Dio. Ho aperto perché dovevo fare uscire i vostri colleghi". Il conduttore chiude il discorso: "Ho capito, quindi lui si è intrufolato dentro, ma ne parliamo dopo". Da Giletti è presente anche l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, che a un certo punto della puntata decide di abbandonare lo studio.
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Dopo un servizio sull’ex procuratore Mario Venditti, il conduttore si concentra sui 60mila euro che il padre di Andrea Sempio dice di aver dato agli avvocati per un’indagine durata tre mesi e Massimo Lovati commenta: "Ma non è vero. Dopo l’archiviazione, io ho continuato a prestare la mia attività professionale in due distinte inchieste che ho promosso alla Procura della Repubblica di Milano contro lo studio Giarda e contro l’agenzia investigativa SKP, che mi hanno impegnato profondamente, tant’è che non ho potuto fare altre cause in quel periodo". E la giornalista Ilenia Petracalvina, presente in studio, gli chiede: "Lei quanto ha guadagnato quell’anno per la difesa dei Sempio?". Lovati risponde: "Non so quanto ho guadagnato, sono uno che non sta lì a fare i conti come il salumiere. Sicuramente sono stato soddisfatto nelle mie richieste per 8 mesi di lavoro".
Giletti dice: "Cercheremo di capire perché questo è successo" e poi domanda a Lovati cosa pensa della situazione, sottolineando che il collega ha abbandonato lo studio proprio mentre voleva il confronto tra loro. "Avrà dei problemi familiari", ipotizza l’ex difensore di Sempio, ma la Petracalvina: "Ma che problemi familiari! Forse perché non voleva il confronto con l’avvocato".
Lovati continua sostenendo che: "Magari ha la delicatezza di non avere un confronto con me perché sono un collega, magari eh". L'ex avvocato di Andrea Sempio torna poi al discorso dei soldi: "Se prendessi le mie tabelle d’avvocato, altro che 60mila euro! Che poi eravamo pure in tre eh! Non ero da solo". Qui la Petracalvina ricorda che gli altri sostengono di non aver mai preso soldi dai Sempio, ma Lovati esclama: "C’è chi dice la verità, come il sottoscritto, e c’è chi dice le falsità, ha capito? In base alle tabelle, non dovevo avere 60mila euro, ma 200mila!". La Petracalvina a questo punto gli chiede il guadagno effettivo e Lovati: "Con i Sempio avrò guadagnato 15mila/16mila euro".
La puntata va avanti e ora è arrivato il momento dell'intervista tra Corona e Lovati. Quando il re del gossip ipotizza che lui abbia portato i soldi dei Sempio a Venditti, risponde con un ‘eh'". Subito viene chiesta la spiegazione in studio e l’avvocato spiega: "Uno dice ‘beh’ quando dà ragione all’asino che continua a incalzarlo, era un modo per dire ‘pensala come vuoi’".
Si arriva poi alla storia di Jerry la Rana e viene mandato in onda il video del secondo incontro tra Lovati e Corona. Nel filmato, il re del gossip gli dice: "Tu hai detto che io ti ho proposto un film ‘Jerry la Rana’. Quella tua dichiarazione che io ti ho offerto una parte è una delle cose più geniali che io abbia mai visto… ". In quella occasione Lovati risponde: "Che cosa potevo dire?". Poi l’avvocato aggiunge: "Se sapevo che veniva fuori un caos del genere, non ti avrei neanche ricevuto! Ma siccome io credevo che tu fossi un amico…". Corona però gli fa notare: "Che c’entra questo, il lavoro è lavoro. Tu fai l’avvocato, io faccio questo". Lovati: "Però mi hai combinato un casino. Se te ne stavi buono e tranquillo, non succedeva". A questo punto è la giornalista a prendere la parola: "Jerry la Rana non esiste, era l’avvocato che parlava" e dopo varie conversazioni in studio il conduttore esorta: "La seguo, ma qui stiamo parlando di un delitto orribile di una ragazza che si chiamava Chiara Poggi, e lei aveva un ruolo nel difendere Sempio. Non si può prestare a giocare a Jerry la Rana!".
L’avvocato spiega poi che l’intervista a Corona non avrebbe nulla a che fare con la scelta di Andrea Sempio di revocargli l’incarico: "Andrea mi ha detto che non era colpa di quanto successo con Corona. Mi ha detto che avrebbe voluto una strategia processuale differente, come quella di non offendere i Magistrati, perché secondo lui li ho offesi e invece non è vero. Sempio mi ha detto così, poi se è una bugia io non lo so. Andrea ha rimarcato anche il fatto che io ho continuato a dire che non parlo con lui ed è vero, io non parlo con Sempio, non lo faccio mai con i miei clienti perché li capisco a priva vista, guardandoli negli occhi. Non ho bisogno di nient’altro. Sempio è innocente e anche estraneo ai fatti".
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