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Il Mostro, la serie tv sul giallo più celebre del nostro paese. Il regista: "L'idea è quella di raccontare tutti i sospettati". Trama e quando esce

Ilaria Albanesi

04 Settembre 2025, 20:05

Il Mostro, la serie tv sul giallo più celebre del nostro paese. Il regista: "L'idea è quella di raccontare tutti i sospettati". Trama e quando esce

Stefano Sollima è arrivato al Festival del cinema di Venezia con Il Mostro, la serie in quattro episodi creata dal regista insieme a Leonardo Fasoli e disponibile su Netflix a partire dal 22 ottobre. La trama ruota intorno al caso di cronaca nera più celebre del nostro paese, quello del mostro di Firenze: Otto duplici omicidi, diciassette anni di terrore e sempre la stessa arma - una beretta calibro 22. 

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"Tutto è cominciato leggendo libri, inchieste giornalistiche, perdersi in quell'incredibile quantità di materiale, poi gli atti giudiziari, processuali. Era come se tutto questo materiale rimandasse ad una lettura successiva, era come se ci fosse la realtà piegata dalle esigenze di voler dimostrare una teoria. L'idea è stata quella di raccontare questa vicenda non abbracciando una tesi ma provando ad abbracciarle tutte: quindi tutti i sospettati, i presunti mostri che nel corso del tempo e delle indagini sono stati interrogati, processati, in alcuni casi incarcerati" - ha raccontato Sollima a Venezia, lo riporta Adnkronos.

La storia è stata ricostruita sulla base dei procedimenti e delle indagini ancora in corso - che sviluppa un racconto che esplora i possibili mostri: "Ci sembrava doveroso ricominciare dall'inizio e quella sulla pista sarda è la prima vera indagine sul Mostro di Firenze - spiega ancora Sollima, che si è avvalso anche della collaborazione di Francesco Cappelletti come consulente storico della serie - La vicenda giudiziaria è complessa e claudicante, per l’omicidio del 1968 c'è un colpevole, Stefano Mele, ma quando poi molti anni dopo uscirà fuori il nome di Pacciani attribuiscono a lui anche quell’omicidio, segno che ci sono troppi elementi che ogni volta vengono rimessi in discussione".

E proprio l'assenza di un verdetto univoco - secondo Sollima - è la conseguenza di una: "concomitanza di cause, da una parte per limiti tecnologici dell'epoca, dall’altra per limiti culturali dati da un pregiudizio, senza dimenticare l'enorme pressione mediatica sugli investigatori per chiudere un caso, costretti quasi di volta in volta a stabilire che le indagini fossero terminate, individuando un colpevole, e poi ciclicamente il mostro ricominciava a colpire". 

Anche la scelta stessa del titolo, Il mostro senza la specifica di Firenze, nasce dalla necessità di riportare a galla un contesto storico-sociale ben preciso: "Quasi tutti gli uomini indagati per il primo omicidio del 1968 erano uomini che abitualmente abusavano delle donne, abusi figli di una cultura patriarcale e maschilista, con la donna vista come oggetto", spiega il co-creatore della serie Leonardo Fasoli, con Sollima che aggiunge: "Leggendo tutti gli atti è lampante che per ognuno degli otto delitti poi fosse una violenza di genere, l'uomo veniva eliminato in quanto ostacolo ma l'oggetto ultimo dell'omicidio era sempre la donna. L'abbiamo resa più esplicita raccontando il contesto storico e antropologico degli Anni 60 e 70 che alle prime potrebbe sembrare diverso da oggi ma che forse non è così dissimile, considerando quello che leggiamo ogni giorno sui giornali".

La trama degli episodi

Ogni episodio sarà dedicato a ognuno dei quattro sospettati legati al primo omicidio del 1968: Stefano Mele e Giovanni Mele, su Francesco Vinci e Salvatore Vinci. Per la ricostruzione delle scene dei delitti "non c'era spazio per la creatività", si è fatto ricorso ad "un lavoro di ricerca incredibile, dagli oggetti presenti in scena alla loro esatta posizione: tutto è stato ricostruito sulla base delle perizie balistiche-legali, nonostante il fatto che capita che le perizie cambiano e si contraddicono".

Per la realizzazione del progetto i creatori hanno scelto di non incontrare i familiari delle vittime, spiegando che "ci sembrava di costringerli a rivivere inutilmente l'orrore, considerando che avevamo già a disposizione numerose testimonianze raccolte nel corso degli anni. Sarebbe stato indelicato". Una scelta accompagnata però dalla decisione di utilizzare i nomi reali dei protagonisti, "perché il nostro intento era raccontare una storia che non fosse distorta da ipotesi e tesi, ma restituita per come è realmente andata".

Cast

Il cast della serie vede la partecipazione di Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu.

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