televisione
Il tempo delle mele
Uscito nel 1980 con il titolo originale La Boum, Il tempo delle mele, in onda stasera su TV8, è diventato un fenomeno mondiale e ha consacrato Sophie Marceau come nuova icona del cinema francese. Un film che non solo ha emozionato milioni di spettatori, ma che ha saputo rappresentare con autenticità i sogni, le paure e i primi amori dell’adolescenza, entrando di diritto nella memoria collettiva degli anni ’80.
La protagonista è Victoire “Vic” Berreton, una tredicenne interpretata da Sophie Marceau al suo debutto cinematografico. Trasferitasi con la famiglia da Versailles a Parigi, Vic inizia il liceo al prestigioso Enrico IV e stringe subito amicizia con la vivace Pénélope (Sheila O'Connor). Durante una festa conosce Mathieu (Alexandre Sterling), il suo primo grande amore.
Ma la sua vita non è solo fatta di amicizie e sentimenti: i genitori, François (Claude Brasseur), dentista, e Françoise (Brigitte Fossey), illustratrice, attraversano una crisi coniugale fatta di incomprensioni e tradimenti. In questo scenario complicato, Vic trova conforto nella bisnonna Poupette (Denise Grey), arzilla ottantacinquenne che diventa il suo punto di riferimento, confidente e guida.
Gran parte del successo del film è dovuto al cast perfettamente assemblato. Sophie Marceau, allora appena tredicenne e con il cognome Maupu, fu scelta tra oltre tremila candidati grazie alla sua naturalezza e alla sua intensità interpretativa. Il regista Claude Pinoteau, colpito dal suo talento, le suggerì il nome d’arte che l’avrebbe resa famosa in tutto il mondo.
Accanto a lei, Claude Brasseur e Brigitte Fossey nei ruoli dei genitori, mentre Alexandre Sterling interpreta il primo amore. Intorno a Vic ruota anche un gruppo di giovani coetanei, tra cui Sheila O’Connor (Pénélope) e Alexandra Gonin (Samantha), che contribuiscono a rendere il film corale e autentico.
Figlio e fratello d’arte, Claude Pinoteau aveva già diretto film di successo come Lo schiaffo (1974) e Il genio (1976). Con Il tempo delle mele riuscì però a catturare lo spirito dell’adolescenza in modo realistico e mai banale, firmando un’opera che divenne subito cult.
Impossibile parlare di questo film senza citare la sua canzone simbolo: Reality di Richard Sanderson. Scritta da Vladimir Cosma, raggiunse la vetta delle classifiche in quindici paesi e vendette oltre 10 milioni di copie. La scena in cui Vic e Mathieu si scambiano il primo bacio con le cuffie alle orecchie, sulle note di Reality, è rimasta una delle sequenze più iconiche del cinema francese.
Il film conquistò oltre 4 milioni di spettatori in Francia e fu un enorme successo anche in Italia, dove divenne il terzo maggior incasso della stagione 1981-82. Durante il tour promozionale, l’entusiasmo dei fan fu talmente travolgente che in alcune occasioni si registrarono resse e incidenti.
Il successo portò a un sequel, Il tempo delle mele 2 (1982), che seguiva Vic ormai sedicenne alle prese con nuove esperienze amorose. Più controverso invece il caso del presunto Tempo delle mele 3 (1988), che in realtà era il film L’étudiante e non aveva alcun legame con i primi due capitoli.
Il tempo delle mele non è soltanto un film romantico per adolescenti: è diventato un vero e proprio simbolo culturale. Ha raccontato con delicatezza universale il primo amore, i conflitti familiari, la ricerca di libertà e identità. Temi che, a oltre quarant’anni dall’uscita, risultano ancora attuali.
Oggi, il film continua a emozionare nuove generazioni, mentre per chi lo ha visto all’epoca resta un tuffo nostalgico nell’adolescenza degli anni ’80. Un capolavoro intergenerazionale che ha segnato la storia del cinema europeo e che continua a vivere ogni volta che parte una nota di Reality.
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