IL PERSONAGGIO
Pino Insegno e Marco Liorni
Giuseppe Insegno, più conosciuto come Pino, rappresenta una delle figure più poliedriche del panorama televisivo e cinematografico italiano degli ultimi quattro decenni. Nato a Roma il 30 agosto 1959, questo versatile artista di 65 anni ha saputo attraversare con successo molteplici ambiti dell'intrattenimento, dalla comicità teatrale al doppiaggio di altissimo livello, dalla conduzione televisiva al mondo radiofonico. La sua carriera, iniziata negli anni ottanta con il gruppo teatrale dell'Allegra Brigata, ha raggiunto l'apice con la Premiata Ditta e si è consolidata come una delle voci più riconoscibili del doppiaggio italiano, prestando la sua interpretazione a star internazionali del calibro di Will Ferrell e Viggo Mortensen. Parallelamente al successo professionale, Insegno ha costruito una solida vita familiare, sposandosi due volte e avendo quattro figli, mentre continua a essere una presenza costante nel panorama televisivo nazionale con programmi di successo come Reazione a catena e Striscia la notizia.
Pino Insegno nasce in una famiglia con forti legami nel mondo dello spettacolo, figlio del vetrinista Armando Insegno e di Romana Di Lorenzo, sorella degli attori Rossana Di Lorenzo e Maurizio Arena. Questa eredità artistica familiare si manifesta presto nella sua vita, influenzando anche il fratello minore Claudio, che diventerà a sua volta regista e attore. Il debutto artistico di Pino avviene nel 1981, quando fonda insieme ad altri nove colleghi, tra cui Massimo Popolizio, Fabio Ferrari, il fratello Claudio, Roberto Ciufoli, Francesca Draghetti e Massimo Cinque, il gruppo teatrale dell'Allegra Brigata. Questa formazione rappresenta il primo passo concreto verso il mondo dello spettacolo professionale, permettendo al giovane Insegno di acquisire esperienza attraverso cinque spettacoli teatrali e due edizioni del Gino Bramieri Show.
La formazione teatrale si rivela fondamentale per lo sviluppo delle competenze artistiche di Insegno, fornendogli quella base solida che caratterizzerà tutta la sua carriera successiva. L'esperienza con l'Allegra Brigata non solo gli permette di affinare le sue capacità recitative e comiche, ma gli consente anche di stabilire collaborazioni professionali durature con alcuni dei colleghi che lo accompagneranno nei progetti futuri. Il teatro rimane una costante nella vita di Insegno, che continuerà a coltivare questa passione per oltre quaranta anni, considerandolo la base fondamentale della sua formazione artistica.
Il vero trampolino di lancio per la carriera di Pino Insegno arriva alla fine degli anni ottanta con la formazione della Premiata Ditta, quartetto comico composto da lui stesso, Roberto Ciufoli, Francesca Draghetti e Tiziana Foschi. Questo gruppo rappresenta un momento di svolta nel panorama comico italiano, riuscendo a conquistare il pubblico attraverso una serie di sketch televisivi, spettacoli teatrali e programmi televisivi che li renderanno celebri in tutta Italia. La Premiata Ditta si distingue per il suo stile comico originale e per la capacità di adattarsi ai diversi mezzi di comunicazione, dalla televisione al teatro, fino al cinema con l'unico film del gruppo, L'assassino è quello con le scarpe gialle del 1995.
Il successo della Premiata Ditta si consolida attraverso programmi televisivi come Pronto, chi gioca?, Finché c'è ditta c'è speranza, Premiata Teleditta, Telematti e Oblivious. Questi show permettono al quartetto di sviluppare un linguaggio comico distintivo e di creare un seguito fedele di spettatori che apprezzano il loro humor intelligente e raffinato. La collaborazione con la Premiata Ditta dura fino al 2006, quando il gruppo si separa e Insegno inizia definitivamente la sua carriera da solista. Nonostante la separazione, l'esperienza con la Premiata Ditta rimane uno dei capitoli più significativi della carriera di Insegno, rappresentando il periodo in cui consolida la sua popolarità e affina le sue competenze artistiche.
Il doppiaggio rappresenta probabilmente l'ambito in cui Pino Insegno ha raggiunto i risultati più prestigiosi e riconosciuti a livello professionale. La sua carriera di doppiatore inizia negli anni novanta e lo porta a diventare la voce ufficiale italiana di alcune delle più importanti star internazionali. Tra i suoi doppiaggi più celebri spicca l'interpretazione di Aragorn, il personaggio interpretato da Viggo Mortensen nella trilogia de Il Signore degli Anelli, performance che gli è valsa il prestigioso premio Leggio d'oro nel 2004. Questa interpretazione è stata particolarmente apprezzata per la capacità di Insegno di caratterizzare il personaggio e donare alla sua voce quel pizzico di energia in più rispetto all'originale.
Insegno è diventato la voce italiana di riferimento per Will Ferrell, avendo doppiato l'attore americano in oltre trenta film, creando un'identificazione così forte che il pubblico italiano associa automaticamente la voce di Insegno ai personaggi di Ferrell. Oltre a questi ruoli principali, ha prestato la sua voce a numerosi altri attori di primo piano come Sacha Baron Cohen, Jamie Foxx, Liev Schreiber, Michael Shannon, Brad Pitt e Denzel Washington. Nel mondo dell'animazione, Insegno è particolarmente noto per essere la voce di Stan Smith nella serie American Dad! dal 2006, oltre ad aver doppiato personaggi iconici come Diego nella saga de L'era glaciale, John Smith in Pocahontas, Chick Hicks in Cars e lo Specchio Magico nei film di Shrek.
La transizione di Pino Insegno dalla comicità al mondo della conduzione televisiva avviene nei primi anni duemila, quando inizia a presentare programmi di grande successo per le principali reti televisive italiane. Tra i suoi progetti più significativi spicca la conduzione dello Zecchino d'Oro nel 2004 e successivamente nel 2014 insieme a Paola Perego. Dal 2010 al 2013, Insegno diventa il volto di Reazione a catena - L'intesa vincente su Rai 1, succedendo a Pupo e precedendo Marco Liorni, che nel 2024 passerà alla conduzione de L'eredità, permettendo a Insegno di tornare al timone del programma. La sua versatilità come conduttore si manifesta anche in altri programmi come Domenica In insieme a Mara Venier, L'anno che verrà e Me lo dicono tutti! con Veronica Maya.
Nel campo radiofonico, Insegno ha trovato un nuovo spazio di espressione artistica attraverso il programma Voice Anatomy, trasmesso su Radio 24 ogni domenica e condotto insieme alla moglie Alessia Navarro. Questo programma rappresenta un esperimento radiofonico unico nel suo genere, che fa della voce e del doppiaggio i protagonisti assoluti, mixando intrattenimento intelligente con momenti formativi. Il successo di Voice Anatomy è testimoniato non solo dagli ascolti e dai numerosi download dei podcast, ma anche dal prestigioso riconoscimento del Pegaso d'oro 2016 ai Premi Internazionali Flaiano, conferito alla coppia per "la capacità di aver saputo distinguersi per l'eccellenza e l'originalità dei contenuti".
La vita sentimentale di Pino Insegno è caratterizzata da due matrimoni e dalla nascita di quattro figli. Il primo matrimonio con l'attrice Roberta Lanfranchi, celebrato il 25 luglio 1996, si conclude con un divorzio dopo alcuni anni di unione. Da questa relazione nascono due figli, Matteo e Francesco, che rappresentano i primogeniti della famiglia Insegno. Il secondo capitolo della vita sentimentale di Insegno inizia con l'incontro con Alessia Navarro, artista originaria di Cori e autrice radiofonica, che diventa sua moglie il 31 agosto 2012. Anche da questo secondo matrimonio nasce un figlio, consolidando ulteriormente il nucleo familiare.
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La relazione con Alessia Navarro non è solo di carattere privato ma si trasforma anche in una proficua collaborazione professionale. I due lavorano insieme nel programma radiofonico Voice Anatomy, dove lei ricopre il ruolo di autrice e capoprogetto mentre lui è il conduttore principale. Questa sinergia professionale e personale rappresenta un esempio di come Insegno riesca a coniugare con successo la dimensione familiare con quella lavorativa. Al di fuori del mondo dello spettacolo, Insegno è noto per essere un appassionato sostenitore della S.S. Lazio, passione che lo ha portato addirittura a tentare l'avventura dirigenziale nel calcio femminile, acquistando nel 2001 e 2002 parte della S.S. Lazio Calcio Femminile e divenendone presidente.
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