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Perché Sinner scende in campo con cinque racchette (e una sola è diversa): i segreti che non tutti conoscono

Nel giorno della finale al Roland Garros contro Alcaraz, il nuovo n.1 al mondo rivela abitudini e dettagli tecnici mai visti: tensioni, scelte da laboratorio e rituali da backstage

Ambra Costanzi

08 Giugno 2025, 15:21

Perché Sinner scende in campo con cinque racchette (e una sola è diversa): i segreti che non tutti conoscono

Jannik Sinner, i segreti nei dettagli della racchetta (foto LaPresse)

Eccoci alla finale del Roland Garros 2025 fra Sinner e AlcarazJannik Sinner non è solo il tennista da battere, ma anche uno dei più meticolosi nel preparare il proprio equipaggiamento. Dietro al suo tennis pulito, potente e geometrico si nasconde un’attenzione quasi maniacale ai dettagli. Lo ha raccontato in modo approfondito il canale tecnico Beckett Tennis, che ha analizzato il setup dell’italiano rivelando elementi sorprendenti.

Il modello che utilizza è una Head TGT 301.4, una versione professionale della Graphene Touch Speed MP, non in commercio per il pubblico. Si tratta di una cosiddetta “pro stock”, creata appositamente per i giocatori di alto livello: ha un piatto corde da 100 pollici quadrati, schema 16×19, peso di circa 330 grammi incordata, e bilanciamento attorno ai 33 cm. Un telaio progettato per garantire massimo controllo, anche a costo di perdere qualcosa in maneggevolezza.

Secondo quanto riportato da Tennis Warehouse Europe, Sinner gioca con corde Head Hawk Touch da 1,30 mm, un monofilamento scelto anche da Novak Djokovic. La vera particolarità sta però nella tensione: ben 28 kg sia sulle verticali che sulle orizzontali, come confermato da tecnici intervistati da RS Tennis e Pro Stringing Team. Una tensione così elevata è piuttosto rara tra i big, che spesso si attestano sui 24–26 kg. L’effetto? Maggiore controllo e feeling sulla palla, perfetti per chi costruisce il punto col ritmo, come fa lui.

Un’altra chicca rivelata da Beckett Tennis riguarda le cinque racchette che Sinner porta abitualmente con sé in campo. Una di queste ha un piatto corde completamente nero ed è destinata al solo riscaldamento. Viene incordata con una tensione più bassa perché - come spiegato dallo stesso incordatore - perde tensione durante la notte, e serve solo per i primi minuti di allenamento.

Inoltre, sulla sua racchetta sono presenti elementi invisibili come i power pads, piccoli inserti che modificano la risposta del piatto corde, un accorgimento da veri professionisti. Anche Tennisnerd.net, tra i blog più seguiti dagli appassionati di attrezzature, ha confermato che Sinner si affida a una configurazione personalizzata fino all’ultimo dettaglio, pensata per avere coerenza assoluta tra una racchetta e l’altra.

Non si tratta solo di strumenti: è un mindset. Ogni componente, dal grip alla tensione, è parte di un approccio scientifico che ben racconta la filosofia del nuovo numero uno del mondo. In un’epoca in cui molti si affidano all’istinto e alla potenza, Sinner preferisce la logica e la precisione. E non è un caso che sia arrivato dove nessun italiano era mai riuscito prima.

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