Il santo del giorno
Oggi, 6 giugno, è San Norberto
Tra i santi pù sorprendenti del calendario liturgico di giugno, San Norberto di Xanten merita senza dubbio un posto d’onore. Eppure il suo nome dice poco ai più. La Chiesa lo celebra il 6 giugno, e la sua storia sembra uscita da un romanzo medievale: un giovane aristocratico affascinato dal potere, convertito dopo un'esperienza mistica sconvolgente, che finirà per fondare un ordine monastico rivoluzionario e diventare arcivescovo.
Norberto nacque attorno al 1080 a Xanten, nell’attuale Germania, da una famiglia nobile. Iniziò la carriera ecclesiastica come cappellano alla corte dell’imperatore Enrico IV, ma conduceva una vita agiata e mondana, più attenta ai privilegi che alla spiritualità. Secondo quanto riportano le fonti agiografiche, tra cui il Martirologio Romano, la svolta arrivò quando fu colpito da un fulmine durante una cavalcata: un evento che gli provocò un forte trauma e che lui stesso interpretò come un richiamo divino alla conversione.
Abbandonò la corte, rinunciò ai beni materiali e iniziò a vivere da predicatore itinerante. Non tutti lo accolsero a braccia aperte: i vescovi dell’epoca lo consideravano pericoloso, anche perché criticava apertamente il lusso e la corruzione del clero. Alla fine fu autorizzato dal Papa a predicare, e nel 1120 fondò un nuovo ordine religioso: i Premonstratensi, noti anche come Norbertini, una comunità di canonici regolari che univano la vita contemplativa alla predicazione attiva e alla cura pastorale.
Secondo lo storico religioso Peter Dinzelbacher, autore di Heilige oder Hexen?, Norberto fu una delle figure più influenti del movimento di riforma ecclesiale del XII secolo, accanto a Bernardo di Chiaravalle. La sua idea di una vita religiosa austera, ma al servizio diretto del popolo, anticipava alcune esigenze che diventeranno centrali nei secoli successivi.
Nel 1126 fu nominato arcivescovo di Magdeburgo, una sede complicata e in buona parte pagana. Qui affrontò non solo problemi religiosi, ma anche politici e sociali, con grande energia. La sua attività gli valse il rispetto anche dei laici, tanto che fu soprannominato "l’apostolo del Nord".
Morì il 6 giugno 1134, all’età di circa 54 anni. Venne canonizzato da Papa Gregorio XIII nel 1582. I suoi resti furono traslati a Praga, dove si trovano tuttora nella cattedrale di San Vito. L’Ordine dei Premonstratensi esiste ancora oggi ed è attivo in vari paesi del mondo, dall’Europa centrale al continente africano.
Oltre alla sua biografia affascinante, Norberto è anche il simbolo di una spiritualità “in movimento”. Non amava i palazzi, ma i villaggi. Non restava chiuso in convento, ma si spostava tra i poveri e i contadini. Per questo alcuni lo definiscono il “santo a cavallo”, non solo per la conversione folgorante, ma perché gran parte della sua predicazione si svolse in viaggio, di città in città, come ricorda anche il sito ufficiale dell’Ordine Premonstratense (www.premontre.org).
In un tempo in cui molti religiosi vivevano tra gli ori e le rendite delle abbazie, Norberto sceglieva l’essenziale, la fatica, e soprattutto il contatto diretto con la gente. Un modello ancora attuale in una Chiesa che oggi.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy