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Il santo del giorno

Due santi contro l’Impero: il lato sacro del 2 giugno. Chi erano Marcellino e Pietro

I martiri romani che la Chiesa ricorda nel giorno della Repubblica: perché oggi hanno ancora qualcosa da dire

Ambra Costanzi

02 Giugno 2025, 00:39

Due santi contro l’Impero: il lato sacro del 2 giugno. Chi erano Marcellino e Pietro

Oggi, 2 giugno, si. celebrano i santi Marcellino e Pietro

Oggi, 2 giugno, l’Italia celebra la Repubblica. La Chiesa Cattolica volge lo sguardo a due figure che con la politica dell’Impero ebbero a che fare, ma nel modo più tragico: Marcellino e Pietro, martiri sotto Diocleziano, sono i santi ricordati il 2 giugno. Due nomi che, per molti, suonano remoti, ma che raccontano una storia di fedeltà e di sfida all’ordine costituito in nome della coscienza.

Secondo quanto riportato da papa Damaso I – che da giovane avrebbe ascoltato il racconto da chi li giustiziò – Marcellino era un sacerdote, Pietro un esorcista. Entrambi furono arrestati durante le persecuzioni contro i cristiani, e condannati a morte in modo brutale. Prima della decapitazione, racconta la tradizione, furono costretti a scavarsi la fossa in una zona isolata vicino Roma, oggi identificata con la Selva Candida. Una morte che voleva cancellarli anche dalla memoria, e invece li rese leggenda.

Non a caso, il loro nome fu iscritto nel Canone Romano, la preghiera eucaristica più antica usata ancora oggi nella Messa. Un segno della loro centralità nella coscienza cristiana dei primi secoli. Lo ricorda anche la Chiesa italiana, che oggi ne fa memoria nel proprio calendario liturgico.

Ma chi erano davvero Marcellino e Pietro, e cosa ci dicono oggi? Dietro la narrazione agiografica, c’è un dato che resta forte: in un’epoca in cui la religione era una questione pubblica, smettere di sacrificare agli dei dell’Impero era un atto politico. La loro fede era, in qualche modo, un’obiezione di coscienza ante litteram.

A ricordarcelo è anche Famiglia Cristiana, che in un recente approfondimento definisce la loro testimonianza come "la prova che la coscienza non può essere soppressa da un decreto imperiale", in un’epoca in cui essere cristiani significava rischiare tutto, anche la vita.

Oggi i loro resti sono custoditi a Roma, in quella che un tempo era la basilica "Ad Duas Lauros", sulla via Labicana, una delle prime chiese monumentali dedicate ai martiri. Una memoria silenziosa ma eloquente, soprattutto in giorni come questi, in cui la Repubblica italiana celebra sé stessa e, indirettamente, il valore della libertà di pensiero.

Certo, non sono santi - diciamo - "pop", né protagonisti di devozioni popolari o processioni folkloristiche. Ma proprio per questo Marcellino e Pietro sono figure scomode, necessarie, attuali. Ricordano che la libertà non si eredita: si sceglie, si afferma, talvolta si paga.

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