Royal Family
La principessa Anna è tornata a Barbados (LaPresse)
C’è una royal che lavora a fari spenti, senza pettegolezzi né foto patinate. Nessuna uscita clamorosa, zero interviste esplosive, eppure è sempre lì, al centro delle missioni più delicate. Questa settimana è riemersa nei Caraibi come un filo cucito tra passato e presente. La Principessa Anna è tornata a Barbados, e la notizia, a modo suo, ha fatto rumore.
Sì, quasi 60 anni dopo averci messo piede accanto a sua madre, la Regina Elisabetta, la figlia più riservata della monarchia britannica è tornata sull’isola. Ma non per nostalgia. Per dovere. E per dire, sottovoce, che i rapporti tra Regno Unito e Commonwealth non si sciolgono con un taglio di protocollo.
Barbados non è più una monarchia: dal 2021 è una repubblica parlamentare, e la regina – oggi sarebbe Re Carlo – non è più il capo dello Stato. Ma l’isola è rimasta nel Commonwealth, e nei saloni del governo c’è ancora spazio per un certo tipo di diplomazia britannica: discreta, antica, ma tutt’altro che inutile.
Anna è arrivata a rappresentare proprio questo. Ha presieduto incontri delle Conferenze di Studio del Duca di Edimburgo, progetto fondato dal padre Filippo per formare giovani leader del Commonwealth. Ha visitato il cimitero militare locale, deponendo una corona in memoria dei caduti della Seconda guerra mondiale. Ha stretto mani, ascoltato briefing e visitato la base Paragon, tra i militari impegnati nelle emergenze umanitarie. Sobria. Operativa. Come sempre.
Chi la incrocia non fatica a descriverla: tailleur impeccabile, andatura rapida, taccuino mentale sempre aperto. Non c’è traccia di esibizionismo in questa principessa che – a detta dei cronisti reali britannici – è la royal con più impegni ufficiali all’attivo negli ultimi anni. Nonostante l’età (73), nonostante le luci della ribalta puntate altrove.
E a chi pensa che il suo viaggio sia una sorta di "turismo istituzionale", basta leggere le cronache dei media locali (Barbados Today, Royal.uk, Antigua Newsroom): Anna è stata trattata non da sovrana, ma da interlocutrice autorevole. Il protocollo c’è, ma è quasi secondario. Conta la sostanza.
Visualizza questo post su Instagram
Mentre Re Carlo III è tornato in attività nonostante la malattia, con eventi pubblici e una visita di Stato imminente, Kate Middleton, anche lei in cura, ha rassicurato il Paese con le ultime apprezzate uscite. La monarchia, dunque, è tutt’altro che sparita dalla scena, ma si sta ridisegnando su più livelli.
In questo scenario, Anna è il collante. Non si contende i titoli, non compete per visibilità. Ma rappresenta – forse più di chiunque altro – la memoria lunga e il passo breve. Quello che permette di andare avanti senza fare troppo rumore.
Per Barbados, questa visita è una pagina in più nel rapporto col Regno Unito: non più un legame gerarchico, ma un dialogo che funziona anche senza la corona sul trono. L’accoglienza è stata calda, rispettosa, pragmatica. Anna non porta ordini. Porta continuità.
E mentre i riflettori del mondo seguono altre dinastie, altri drammi, c’è ancora spazio per una figura che sceglie il lavoro silenzioso alla retorica. Barbados lo ha capito. E, in fondo, anche noi.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy