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Il cavallo della Regina corre per Re Carlo: punta all’Ascot con lo zampino irlandese

Un purosangue allevato da Elisabetta II, ma allenato per la prima volta in Irlanda, diventa l'insolita scommessa di Sua Maestà al Royal Ascot

Ambra Costanzi

28 Maggio 2025, 14:04

Il cavallo della Regina corre per Re Carlo: punta all’Ascot con lo zampino irlandese

Re Carlo e la Regina Camilla al Royal Ascot dello scorso anno (LaPresse)

C’è un cavallo che corre tra passato e futuro, e ha il pedigree reale per farlo. Si chiama Reaching High, nome profetico, e porta con sé una storia di sangue blu e zoccoli ambiziosi. Non è solo uno dei tanti in gara al prossimo Royal Ascot, ma un simbolo vivente di un’eredità che galoppa oltre le convenzioni.

Dietro questo purosangue c’è un legame personale fortissimo con la defunta Regina Elisabetta II, grande appassionata di cavalli e allevatrice esperta, che non perdeva un’edizione della corsa. Reaching High è infatti uno degli ultimi cavalli cresciuti sotto la supervisione della sovrana, prima che il testimone passasse al figlio, oggi Re Carlo III.

Ma la vera curiosità – quasi una piccola rivoluzione nella tradizione equestre britannica – sta nel fatto che per la prima volta un cavallo reale viene allenato in Irlanda, e non in Inghilterra. A curarne la preparazione è infatti Willie Mullins, veterano irlandese delle corse e leggenda vivente nel circuito del National Hunt.

A dare la notizia, con tono entusiasta e un pizzico di sorpresa, è stato il tabloid britannico The Sun, che ha parlato di “una scelta storica, con Re Carlo pronto a ricevere una grossa sorpresa” proprio nel giorno dell’Ascot Stakes. Non si tratta solo di un cavallo in corsa, ma del primo segnale concreto che il nuovo re sta riscrivendo, a modo suo, alcune liturgie della Corona.

Mullins, intervistato dalla stampa britannica, ha sottolineato come Reaching High abbia “grandi potenzialità” e si stia allenando “con classe e resistenza”, qualità che non passano inosservate nel paddock irlandese. In altre parole, il cavallo potrebbe davvero dire la sua in pista, aggiungendo un tocco d’Irlanda a uno degli eventi più britannici di sempre.

E non sfugge nemmeno il simbolismo della scelta: affidarsi a un allenatore irlandese, in tempi di Brexit e tensioni ancora vive tra Westminster e Dublino, è più di una questione sportiva. È una dichiarazione – elegante, certo, ma non silenziosa – su una monarchia che si apre, che respira oltre i confini, forse con meno clamore ma più intenzione.

Per Re Carlo III, che ha raccolto l’eredità del trono con sobrietà e qualche sfida (tra tutte quella dei rapporti familiari complicati con Harry e Meghan), Reaching High potrebbe diventare il simbolo discreto di un regno che punta in alto, ma con il passo giusto: quello di un cavallo, appunto. Uno che non ha paura di correre fuori dal tracciato noto.

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