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Sant’Agostino di Canterbury, l’Apostolo d’Inghilterra: il 27 maggio la Chiesa lo ricorda

Chi era il monaco benedettino e primo arcivescovo di Canterbury, inviato da Papa Gregorio Magno per evangelizzare gli anglosassoni

Ambra Costanzi

27 Maggio 2025, 00:01

Sant’Agostino di Canterbury, l’Apostolo d’Inghilterra: il 27 maggio la Chiesa lo ricorda

Il 27 maggio la Chiesa cattolica ricorda Sant’Agostino di Canterbury, figura centrale nella storia della fede cristiana in Europa, e in particolare nel mondo anglosassone. Agostino – da non confondere con il più noto Sant’Agostino d’Ippona – fu infatti il missionario che, su incarico diretto di Papa Gregorio Magno, portò il Vangelo nelle terre ancora pagane della Britannia del VI secolo, segnando l’inizio della cristianizzazione dell’Inghilterra.

Secondo quanto riportato dal portale Santi e Beati, Agostino nacque a Roma intorno all’anno 534 e visse da monaco nel monastero di Sant’Andrea al Celio. Era priore quando, nel 596, il papa lo incaricò di guidare una spedizione verso le isole britanniche. L’obiettivo era ambizioso: evangelizzare gli anglosassoni, che ancora seguivano culti pagani. La missione non fu priva di ostacoli: inizialmente, Agostino e i suoi compagni furono presi dal timore per la natura dell’impresa, tanto che fecero ritorno a Roma per chiedere conferme. Gregorio Magno li spronò a non cedere.

Come racconta la Chiesa Cattolica Italiana nella sezione “Santo del giorno”, Agostino approdò nell’isola di Thanet, nel Kent, dove fu accolto dal re Etelberto. Sebbene ancora pagano, il sovrano mostrò apertura verso la fede cristiana, grazie anche all’influenza della moglie, la regina Berta, già cristiana e di origini franche. È in questo contesto che Agostino avviò la sua predicazione, guadagnando sempre più ascolto e consenso. Secondo la tradizione, nella notte di Natale del 597, furono battezzate oltre diecimila persone.

Il successo della missione spinse il pontefice a nominare Agostino primo arcivescovo di Canterbury, affidandogli anche il pallio, simbolo della dignità episcopale e dell’autorità pontificia. A Canterbury Agostino fondò anche l’abbazia dei Santi Pietro e Paolo, divenuta poi l’Abbazia di Sant’Agostino, dove fu sepolto dopo la morte, avvenuta il 26 maggio 604.

La memoria liturgica è fissata al 27 maggio, giorno in cui sia la Chiesa cattolica che quella anglicana – che pur dopo la Riforma continua a venerarlo – celebrano il suo ruolo storico e spirituale. La voce dedicata su Wikipedia sottolinea il suo ruolo nel coordinare le prime sedi episcopali in Inghilterra, tra cui Londra e Rochester, e nel tentativo di unificare le tradizioni cristiane celtiche con quelle romane.

Agostino di Canterbury fu dunque più di un missionario: fu un vero “ponte” tra due mondi, un costruttore di dialogo tra Roma e le isole del Nord, tra l’antichità classica e l’Europa cristiana che stava nascendo. A lui si deve l’inizio di una storia religiosa e culturale che ancora oggi segna profondamente l’identità inglese.

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