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Carlo III rottama la tradizione: addio Bentley, benvenuta Lotus elettrica

Il re ambientalista sceglie un SUV elettrico da 120mila sterline per svecchiare l’immagine monarchica. Un gesto simbolico, ma anche un messaggio preciso: la corona vuole correre a emissioni zero

Ambra Costanzi

20 Maggio 2025, 14:51

Carlo III rottama la tradizione: addio Bentley, benvenuta Lotus elettrica

Re Carlo, una nuova immagine della monarchia (foto LaPresse)

Il tempo dei motori ruggenti sembra agli sgoccioli anche a corte. Re Carlo III, il monarca più eco-consapevole che la corona britannica abbia mai avuto, ha fatto notizia - e non nei soliti rotocalchi patinati - per aver acquistato una Lotus Eletre, SUV elettrico di lusso dal valore di circa 120mila sterline. Un gesto che non è solo moda o capriccio da nobile: è una dichiarazione di intenti.

La notizia è stata riportata dal Times, non esattamente un tabloid scandalistico, ma una fonte che pesa le parole e che sottolinea come il nuovo veicolo sarà utilizzato soprattutto nelle residenze reali extraurbane, come Sandringham o Highgrove. E proprio in quei contesti, dove una volta rombavano le Bentley e le Land Rover, ora si sentirà solo il sibilo discreto dell’elettrico.

La Lotus Eletre, con oltre 900 cavalli e un'autonomia di circa 280 miglia, non è certo un compromesso tecnico. È lusso su quattro ruote, ma con una batteria al posto del motore a combustione. Una scelta che parla chiaro: Carlo III non si limita ai discorsi sull’ambiente, ci mette il volante.

Non è un mistero che l'attuale sovrano, da decenni promotore di agricoltura biologica e sostenibilità, abbia spesso fatto storcere il naso ai più tradizionalisti. Quando negli anni '90 parlava di cambiamento climatico, veniva deriso. Oggi, invece, guida letteralmente la transizione energetica a Buckingham Palace. Secondo The Times, il gesto potrebbe essere il preludio a una revisione della flotta reale, attualmente composta anche da veicoli a benzina, come le celebri Bentley State Limousine costruite per il Giubileo d'Oro della Regina Elisabetta.

Ma attenzione: questa non è una mossa pubblicitaria, o almeno non soltanto. Se lo fosse, la scelta di un marchio come Lotus - britannico nelle origini, ma ora di proprietà della cinese Geely - suggerisce un pragmatismo interessante: sostenibilità sì, ma senza sbandierare sovranismi industriali.

Certo, la corona resta una macchina comunicativa e ogni gesto di Carlo III è calibrato, anche nei suoi eccessi. Ma l’acquisto della Lotus non ha nulla di folkloristico. È una lama sottile: un colpo al cuore dell’immaginario conservatore che ancora lega l’aristocrazia britannica al culto del vintage, del rumore e della benzina.

E mentre la politica inglese fatica a trovare una posizione chiara sulla transizione ecologica, Re Carlo si muove su un'altra corsia. Silenziosa, ma in accelerazione.

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