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 Re Carlo cede (in silenzio) il comando a William: cosa è successo davvero a Westminster

Il principe è stato nominato Great Master dell’Ordine del Bagno, carica lasciata da Carlo dopo 49 anni. Una cerimonia formale? No, il segnale più forte e discreto di un cambio di potere già in atto

Ambra Costanzi

16 Maggio 2025, 17:10

 Re Carlo cede (in silenzio) il comando a William: cosa è successo davvero a Westminster

Cerimonia di giuramento e insediamento del Gran Maestro e dei Cavalieri di Gran Croce: William e Re Carlo (LaPresse)

Certe volte, nei palazzi reali, il potere non passa con un’incoronazione, ma con una spilla appuntata sulla giacca.

È quello che è successo il 16 maggio 2025 a Londra, nell’Abbazia di Westminster. Il Principe William – erede al trono, 41 anni, padre di tre figli e volto pulito della nuova monarchia – è stato nominato “Great Master” dell’Ordine del Bagno, uno degli ordini cavallereschi più antichi e prestigiosi del Regno Unito.

Ruolo cerimoniale? Solo in parte. Perché quella carica, fino a oggi, era nelle mani di suo padre, Re Carlo III, che l’ha tenuta dal 1975. Cinquant’anni.
Un passaggio di testimone che non ha bisogno di parole per essere compreso: la monarchia britannica, malgrado le apparenze, sta lentamente cambiando volto.

L’Ordine del Bagno fu istituito nel 1725 ed è legato a figure del mondo militare e diplomatico. Il titolo di “Great Master” spetta da tradizione al futuro sovrano. Un modo per dire: sei dentro il sistema, ma stai per diventarne il vertice.

Re Carlo lo ricevette nel 1975, quando era poco più che trentenne. Oggi, è il turno di William, e il momento non è casuale.

Il passaggio arriva in un periodo difficile per la royal family: Carlo combatte contro un tumore, Kate è in cura dopo un intervento chirurgico e Harry è più lontano che mai.

Nel mezzo, William è diventato la figura istituzionale più visibile e affidabile del Regno.


Come ha sottolineato People.com, presente alla cerimonia, il gesto è altamente simbolico. Nessuno ha detto “sta prendendo il controllo”, ma tutti lo hanno capito. E forse proprio per questo il momento è così potente: è la monarchia che cambia pelle senza rumore.

Potrà sembrare distante, ma ciò che accade a corte ha un valore che va oltre le paillettes: in tempi di crisi globale, instabilità politica e incertezze istituzionali, i simboli contano. E chi sa usarli, vince.

William oggi non è solo “il figlio di Diana”: è un capo in costruzione, che risponde alla fragilità del padre con un mix di silenzio, disciplina e presenza.
Nessun reality, nessuna fuga in California. Solo un passo alla volta, con l’aria di chi ha studiato per questo da sempre.

Secondo i dati aggiornati di YouGov, William è attualmente il reale più popolare del Regno Unito, superando anche sua moglie Kate.

Un consenso basato non sul clamore, ma sulla costanza. E la cerimonia del 16 maggio è, in questo senso, più eloquente di mille discorsi in Parlamento. Nessuno lo ha detto apertamente. Ma a Westminster, Carlo ha passato il testimone a William.

Non con una corona, ma con un titolo. Non in TV, ma tra gli arazzi e le navate gotiche.
La monarchia britannica è entrata nella sua fase 2. E il nuovo re (quando arriverà) sarà già pronto da un pezzo.

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