Royal Family
Harry e Meghan al concerto di Beyoncé (Meghan, Instagram)
Meghan Markle e il principe Harry sono riapparsi insieme in uno dei luoghi simbolo della cultura pop globale: non una conferenza, non un evento charity, ma il concerto di Beyoncé a Los Angeles, tappa del tour Renaissance. Un contesto meno formale, più “cool”, ma non meno calcolato. Perché se i Sussex fanno un passo in pubblico, è sempre un passo narrativo.
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La serata – immortalata in una serie di scatti condivisi dallo stesso profilo ufficiale di Meghan – li ritrae tra abbracci, sorrisi e atmosfere da “date night”. Nella foto più rilanciata, Harry appare con un cappello da cowboy personalizzato con riferimenti identitari: le bandiere USA, UK e California, il profilo dell’Africa, e i nomi “Archie”, “Lili” e “My Love”. Un gesto affettuoso, forse persino strategico, che People Magazine ha definito “un tocco privato in un contesto ultra pubblico”.
Meghan torna a postare direttamente. Nessun comunicato ufficiale, ma immagini curate al dettaglio, pensate per restituire un’idea precisa: affiatamento, normalità, glamour discreto. Il tutto amplificato dalla cornice scelta: il concerto di Beyoncé, simbolo culturale di indipendenza femminile, rivendicazione afroamericana e potere narrativo. Un’identificazione evidente, già suggerita da precedenti connessioni tra le due: dai messaggi di reciproca stima fino alla dedica della stessa Beyoncé dopo l’intervista dei Sussex con Oprah.
Il concerto – tenutosi al SoFi Stadium, a Inglewood – è stato uno degli appuntamenti più esclusivi della stagione losangelina. Dress code argentato su richiesta della stessa Beyoncé, scenografia ipnotica e una line-up costruita per amplificare l’estetica Renaissance. Meghan ha rispettato il tema con un look coordinato argento e dorato; Harry ha scelto una tenuta più neutra, ma non priva di dettagli eloquenti.
I video circolati nelle ore successive li mostrano mentre ballano, si scambiano sguardi affettuosi, lui che le bacia la guancia mentre lei ride. Uno dei frame più condivisi è stato rilanciato anche dalla stessa Beyoncé, che ha pubblicato una foto dei due sul suo sito ufficiale: una scelta per nulla casuale, che sottolinea il legame simbolico tra le due coppie iconiche – i Carter e i Sussex.
Eppure, se l’intenzione era trasmettere autenticità, non tutti l’hanno letta così. Alcuni commentatori social parlano apertamente di “photoshoot camuffato da spontaneità”. Su X, un utente ironizza:
“La privacy è importante, ma solo se c'è un filtro giusto e un cappello con i nomi cuciti sopra” (@WindsorWasHere)
Altri, più indulgenti, vedono nell’episodio un raro momento di leggerezza.
“Li hanno massacrati per tutto, e adesso non possono nemmeno ballare con Beyoncé?” (@LAtimesMood)
La stampa britannica – prevedibilmente meno tenera – ha letto la serata come un'operazione di immagine. Il Daily Mail parla di “performance pubblica affettuosa” e il Telegraph nota come “ogni gesto della coppia sembri studiato per essere iconografico, più che spontaneo”.
Ma dietro il glamour si intravede un contesto ben più teso: la guerra fredda con la Corona britannica non è finita, è solo mutata nei toni. Il ritorno a Londra di Harry – previsto per l’anniversario degli Invictus Games – è stato definito “un viaggio solitario” dai tabloid, mentre Buckingham Palace ha evitato ogni riferimento ufficiale alla visita. Nessun incontro pubblico con Carlo, nessuna foto con William. Le distanze restano. E non solo simboliche.
Fonti vicine alla famiglia reale, citate dal Times, parlano di “frattura insanabile” dopo la pubblicazione di Spare, il memoir in cui Harry ha attaccato direttamente la famiglia, accusandola di manipolazioni, gelo emotivo e complicità con i media ostili. Per la monarchia, la strategia della coppia appare ancora come un tentativo continuo di monetizzare il conflitto. Per Harry e Meghan, è invece un atto di sopravvivenza e autodeterminazione.
Il concerto di Beyoncé, in questo contesto, è tutto fuorché evasione: è posizionamento. Lontani da Londra, sempre più radicati nella cultura pop americana, i Sussex stanno ridefinendo il concetto di “royalty” per una nuova generazione – senza trono, ma con visibilità.
Il messaggio è chiaro, anche se non viene mai pronunciato apertamente: la corona non è più la loro, ma l’attenzione del mondo sì. E oggi, tra le luci di un’arena americana, quella attenzione si conquista a ritmo di musica, branding e storytelling visuale.
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