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IL CASO

Good American Family, la vera storia dietro la miniserie di Disney Plus: chi è davvero Natalia Grace

Ilaria Albanesi

18 Aprile 2025, 19:06

Good American Family, la vera storia dietro la miniserie di Disney Plus: chi è davvero Natalia Grace

Lo scorso 9 aprile è uscita su Disney Plus la miniserie Good American Family. Articolata in 8 episodi, la serie racconta il surreale caso di Natalia Grace, una giovane americana di origine ucraina, affetta da una rara forma di nanismo, presa in affidamento da diverse famiglie per poi essere abbandonata a causa di anomalie fisiche e comportamentali

La storia di Natalia Grace

Natalie Grace nasce con una rara forma di nanismo, che compromette lo sviluppo osseo, chiamata displasia spondiloepifisaria congenita. Per questo motivo, viene abbandonata alla nascita in un orfanotrofio. Arriva ben presto un'adozione internazionale dagli Stati Uniti, ma solo un anno dopo i genitori decidono di rinunciare alla patria podestà della bambina a causa dei suoi atteggiamenti difficili.

Nel 2010, dopo due anni, arriva l'adozione da parte della famiglia Barnett. I due genitori - Kristine e Micheal - hanno già tre figli, tra i quali Jacob, un ragazzino affetto da una forma di autismo. Dopo un primo periodo tranquillo, i rapporti tra Natalie e i Barnett si incrinano a causa di alcuni comportamenti anomali messi in atto dalla bambina. Ma, in particolare, a far precipitare la situazione sono aspetti atipici del suo fisico, tra i quali la comparsa di peli pubici o l'inizio precoce del ciclo mestruale - a causa di questi, la sua famiglia adottiva inizia ad avere dubbi sulla vera età di Natalia.

A questo punto, Michael e Kristine decidono di sottoporla a numerose visite mediche, dalle quali emerge che la bambina ha una struttura cranica di una persona adulta, ma i medici non riescono ad attribuirle un'età precisa. I Barnett, però, si convincono che la loro figlia adottiva non abbia in realtà sette anni, e - influenzati dal film horror del 2009 Orphan, dove una famiglia scopre che la bambina di 9 anni che hanno adottato in realtà è una donna di 33 anni che vuole ucciderli - decidono di abbandonarla

Le accuse della famiglia Barnett

La famiglia Bennet - nelle settimane che precedono l'abbandono - accusa Natalia di aver cercato di fare del male alla sua famiglia mettendo puntine in fondo alle scale, avvelenando, senza successo, il caffè della madre adottiva e, infine, tentando di uccidere Kristine spingendola contro una recinsione elettrica.

Nel 2011 la famiglia decide di presentare una petizione al tribunale successorio della contea di Marion per cambiare ufficialmente la data di nascita di Natalie, dal 2003 al 1989. In seguito, decidono di affittarle un appartamento, costringendola a vivere da sola. A quel punto, la famiglia Barnett decide di trasferirsi in Canada, per evitare ogni contatto con la figli adottiva.

La verità di Natalie

Dopo l'abbandono, Natalia trova rifugio presso la famiglia di Cynthia Mans e del pastore Antwon Mans. Nel 2013, nuovi esami ed analisi smentiscono le accuse dei Barnett, riportando la sua data di nascita al 2003. Tuttavia, anche la terza famiglia adottiva risulta per lei disfunzionale. Vittima di violenze fisiche, nel 2023 decide di scappare insieme al suo fidanzato dell'epoca grazie all'aiuto di Nicole e Vince De Paul, una coppia di persone affette da nanismo che avevano cercato di adottarla in passato.

Il processo contro i Barnett

Dopo le false accuse, nel 2013 i procuratori della contea di Tippecanoe, nell’Indiana hanno accusato la famiglia Barnett di abbandono di persona non autosufficiente e associazione a delinquere finalizzata all'abbandono di persona non autosufficiente. Nel 2022 e nel 2023 i due vengono, tuttavia, dichiarati non colpevoli

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