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CULTURA

Il sesso inutile, la storia del reportage di Oriana Fallaci sulle donne: come nasce l'idea, l'origine del titolo e la trama

Ilaria Albanesi

11 Marzo 2025, 19:17

Il sesso inutile, la storia del reportage di Oriana Fallaci sulle donne: come nasce l'idea, l'origine del titolo e la trama

La serie tv Rai sulla grande scrittrice Oriana Fallaci è arrivata al suo ultimo appuntamento. La stagione si è concentrata sui primi anni di carriera della giornalista, basando il racconto principalmente su due libri di Fallaci: Penelope alla Guerra I sette peccati di Hollywood. Tuttavia, nel corso dell'ultimo episodio, saranno mostrati i momenti precedenti alla stesura di uno dei reportage più importanti della scrittrice, incentrato sul ruolo delle donne nelle diverse realtà del mondo: Il sesso inutile 

L'idea di fare un reportage sulla condizione femminile nel mondo non nasce da Oriana Fallaci, che aveva addirittura rifiutato il lavoro, bensì da una proposta del direttore de L'Europeo Arrigo Benedetti: l'obiettivo era quello di presentare un quadro sul ruolo delle donne nei vari paesi, e la scrittrice, accompagnata dal fotografo Duilio Pallottelli, ha viaggiato attraverso Pakistan, India, Malesia, Singapore, Hong Kong, Giappone, Hawaii e Stati Uniti per poter realizzare una delle opere più importanti sull'argomento.

Il significato del titolo

Oriana Fallaci aveva molti dubbi sull'accettare la proposta di realizzare un reportage sulle donne. Il suo iniziale disinteresse è spiegato nella prefazione dell'opera, dove la giornalista parla del suo rapporto con lo scrivere sulle donne, lanciando una critica al modo in cui il giornalismo tratta l'argomento: "Per quanto mi è possibile, evito sempre di scrivere sulle donne o sui problemi che riguardano le donne. Non so perché, la cosa mi mette a disagio, mi appare ridicola. Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico".

La scrittrice cambia idea dopo un incontro con una sua amica, "Per molti mesi, infatti, sembrò proprio che vi rinunciassi. Poi accadde un episodio imprevisto. Una ragazza che conosco da tempo mi invitò a cena, e a metà della cena scoppiò a piangere dicendo che era molto infelice. Era una ragazza di molto successo: indipendente, bellina, con una casa dove può far quel che vuole, un mestiere dove riesce meglio degli uomini; insomma una di quelle ragazze di cui la gente dice che son fortunate ed hanno tutto ciò che una donna può chiedere. La gente, e io per prima, non sospettava davvero che essa potesse sentirsi infelice" - si legge sempre nella prefazione dell'opera.

L'incontro con la donna fu cruciale, sia per la decisione finale di Fallaci di partire per il reportage, ma anche per il titolo della stessa opera. Infatti Il sesso inutile deriva da una battuta dell'amica della scrittrice, "Mi lamento proprio di quello che ho. Ti senti più felice all’idea di poter fare ciò che fanno gli uomini e divenire magari presidente della Repubblica? Dio, quanto vorrei essere nata in uno di quei paesi dove le donne non contano nulla. Tanto, il nostro, è un sesso inutile".

Questo dialogo segnò profondamente la scrittrice, che nelle parole dell'amica trovò il senso del lavoro che Benedetti le aveva proposto: "Il discorso mi turbò un poco. […] mi venne in mente che i problemi fondamentali degli uomini nascono da questioni economiche, razziali, sociali, ma i problemi fondamentali delle donne nascono anche e soprattutto da questo: il fatto d’essere donne. Non alludo solo a una certa differenza anatomica. Alludo ai tabù che accompagnano quella differenza anatomica e condizionano la vita delle donne nel mondo - scrive Fallaci, per poi concludere - Fu così che mi accorsi come l’idea del mio direttore non fosse affatto balorda, e come sarebbe stato interessante avvicinare le donne degli altri paesi, e capire se sono più felici o infelici della mia amica che si soffiava il naso in modo così sconsolante. Quando venne l’inverno e le Grandi Piogge finirono, risposi al mio direttore che ero pronta a partire".

Il contenuto del reportage

L'opera è, dunque, un viaggio che parte dai paesi del Medio ed Estremo Oriente, per passare poi dagli Stati Uniti e tornare, infine, in Italia. La prima tappa di Fallaci, accompagnata dal fotografo Duilio Pallottelli, è il Pakistan, un paese dove tra i membri di un nucleo familiare vengono conteggiati solo i maschi. Nella sua permanenza assisterà a un matrimonio combinato di una sposa-bambina.

Il viaggio prosegue in India, paese di contraddizioni dove le donne protestano per ottenere la legge sul divorzio, per poi osservare la festa di Sita e buttarsi su un rogo durante il funerale del proprio marito. In Cina incontra una donna con i piedi fasciati e scopre che le vedove preferiscono lasciarsi morire di fame “perché da morte contavano finalmente qualcosa”.

Il viaggio di Fallaci si conclude a Occidente, più precisamente a New York, luogo in cui le donne non sono più donne ma “un uomo con molti vantaggi”, in carriera e sole. 

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