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La morte di Ramy Elgaml, parla la fidanzata: "Se qualcuno ha commesso un errore deve pagare". Focus a Quarta Repubblica sul caso Corvetto

Annalisa Ercolani

02 Dicembre 2024, 21:10

La morte di Ramy Elgaml, parla la fidanzata: "Se qualcuno ha commesso un errore deve pagare". Focus a Quarta Repubblica sul caso Corvetto

Ramy Elgaml, il caso il caso Corvetto

Stasera in tv Nicola Porro con Quarta Repubblica tornerà sul caso Corvetto, quartiere milanese. Ramy Elgaml19enne, è morto in pochi minuti per una lesione all'aorta, mentre in sella a uno scooter, guidato da un amico, fuggiva dai carabinieri, domenica 24 novembre. Quando la parete dell'aorta si rompe, si verifica un'emorragia interna che può rapidamente risultare fatale, come è avvenuto in questo caso. Questo è il primo risultato dell'autopsia effettuata oggi, la quale non ha evidenziato ferite esterne significative, come ad esempio traumi al capo, nonostante la vittima avesse perso il casco durante la fuga

Dai primi accertamenti condotti presso l'istituto di Medicina legale, alla presenza delle parti coinvolte, non è emerso alcun legame tra la morte di Ramy Elgaml e un impatto con la gazzella dei carabinieri. Si ritiene invece che il decesso sia probabilmente attribuibile all'impatto con un palo semaforico situato all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. Sono stati disposti ulteriori accertamenti medici sulla salma, che non è stata ancora restituita alla famiglia per i funeraliIn relazione all'incidente che ha scatenato tensioni nella periferia sud-est di Milano, sono indagati per omicidio stradale sia l'amico alla guida dello scooter che il carabiniere alla guida dell'auto di servizio. Sul luogo dell'incidente, avvenuto tra il 23 e il 24 novembre, rimangono diversi mazzi di fiori e uno striscione con la scritta "Verità per Ramy".

Fares Bouzidi, 22 anni, l'amico che guidava lo scooter su cui viaggiava Ramy, si è risvegliato dal coma farmacologico presso l'ospedale San Paolo, secondo fonti legali vicine alla famiglia. Per il giovane la gip Marta Pollicino ha convalidato l'arresto per resistenza aggravata e ha disposto gli arresti domiciliari, una volta che i medici avranno dato l'ok, data la giovane età e la disponibilità della sorella ad accoglierlo in casa. Contraria la procura che aveva chiesto il carcere. Il giovane ha a suo carico diversi precedenti penali.

Sabato 30 novembre si è tenuto un corteo in memoria di Ramy Elgaml, iniziato con una marcia silenziosa lungo le vie del quartiere, compresa la strada in cui viveva il giovane, deceduto in un incidente stradale al termine di un inseguimento da parte dei carabinieri. Durante il percorso, sono stati accesi fumogeni e srotolato uno striscione con il messaggio "I nostri quartieri uniti nel vostro dolore". Alcuni partecipanti hanno intonato cori in araboIl corteo, che ha visto la partecipazione di circa 400 persone, si è concluso all'angolo tra via Ripamonti e via Quaranta, il luogo dove Ramy ha perso la vita.

Qui, gli amici hanno urlato "Giustizia" vicino a un'area dove sono stati deposti fiori e lettere in sua memoria. Non si sono verificati incidenti durante la manifestazione. Yehia Elgaml, il padre di Ramy, ha dichiarato: "Non è il momento di fare una fiaccolata. Quando daremo l'ultimo saluto a Ramy, andremo al cimitero. Se vogliono organizzare una fiaccolata, non c'è problema, ma noi restiamo lontani da questa iniziativa".

Ha anche espresso la sua volontà di mantenere la calma e ha invitato i giovani a non accendere fuochi nelle strade, affermando che "Ramy non vuole questa cosa". Il padre ha ribadito la sua fiducia nella giustizia e nelle forze dell'ordine italiane, descrivendo la giornata come estremamente difficile per lui. Ha confermato che Ramy sarà sepolto a Milano, nella città che considerava casa. "Ramy starà qui con noi, al campo 3 del cimitero di Bruzzano" ha specificato Yehia, aggiungendo che l'area cimiteriale è conforme alle pratiche religiose islamiche.

"Non vogliamo nulla, non cerchiamo soldi, vogliamo solo giustizia e verità. Vogliamo sapere cosa è successo al nostro Ramy. Ci interessa sapere se ce l'hanno portato via, se qualcuno lo ha portato via davvero. Abbiamo bisogno di risposte, perché ora abbiamo solo un grande punto di domanda". Queste sono le parole di Neda, la fidanzata di Ramy, 19 anni, in un video realizzato dal presidente della comunità egiziana, Aly Harhash. "Se qualcuno ha commesso un errore," ha aggiunto, "deve pagare".

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