Cronaca
A sinistra il luogo del delitto, a destra Stefania Terrosi (59 anni)
Città della Pieve continua a stringersi intorno alla famiglia di Stefania Terrosi, uccisa sabato con due colpi di pistola dall’ex compagno Antonio Iacobellis con cui ancora conviveva nella sua casa di via Sardegna 17, a Po’ Bandino. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fausto Risini ha infatti deciso di proclamare il lutto cittadino per il giorno dei funerali della 59enne. “Nel nome di Stefania - ha detto il primo cittadino - si rafforzerà con ancora maggiore determinazione la battaglia per l’eliminazione della violenza contro le donne, perché è evidente che la nostra società non ha fatto abbastanza”. Ieri, anche la concessionaria dove sabato mattina Stefania era andata a fare le pulizie ha espresso un messaggio di cordoglio via social: “Con profonda tristezza apprendiamo la notizia della scomparsa della nostra cara collega Stefania. La sua perdita ci ha profondamente colpito, lasciandoci addolorati e sconvolti. La ricorderemo sempre per la sua dolcezza, la sua dedizione e il sorriso con cui sapeva illuminare ogni giornata. Rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari, ai quali esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno in questo momento di particolare difficoltà. Il suo ricordo resterà vivo nei nostri cuori”.
Intanto vanno avanti le indagini dei carabinieri - coordinati dal pm di turno della Procura di Perugia, Mara Pucci - che stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’abitazione di Po’ Bandino e che hanno messo sotto sequestro i cellulari della vittima e del sottufficiale in quiescenza dell’Aeronautica militare. La donna ha ricevuto molti messaggi prima di rientrare a casa, mentre l’uomo ha annunciato le sue intenzioni scrivendo al figlio di lei, Andrea, a un ex collega e ad alcuni familiari pugliesi. “Me ne vado, porto con me mamma così ti faccio un dispetto”, è il testo ricevuto dal figlio della vittima, riportato ieri mattina da Il Messaggero. Un messaggio delirante, che ha fatto scattare sul posto il ragazzo. Ma quando è arrivato in via Sardegna, i carabinieri della Compagnia di Città della Pieve, guidati dal capitano Riccardo Bevilacqua, erano già davanti alla porta.
E al loro ingresso, i corpi di Stefania e di Iacobellis giacevano a terra senza vita, accanto alla lunga lettera in cui l’uomo ha raccontato tutti i dissidi della coppia e alla pistola, acquistata pochi giorni prima dall’ex militare. Che, nelle ultime settimane, si era dimostrato particolarmente ossessivo e possessivo nei confronti della donna. Una gelosia che avrebbe coinvolto anche il nipotino, e che poi è degenerata fino a sabato mattina, quando l’uomo ha premuto per tre volte il grilletto, uccidendo Stefania e se stesso.
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