Cronaca
La fiaccolata in ricordo di Stefania Terrosi
Una fiaccolata silenziosa per ricordare Stefania Terrosi. Più di 200 persone oggi pomeriggio sono scese in strada a Po’ Bandino per ricordare la 59enne uccisa ieri dall’ex compagno, Antonio Iacobellis, nella sua abitazione di via Sardegna 17, dove il corteo è arrivato poco prima delle 19. In prima linea il figlio della donna e la compagna, l’ex marito di Stefania, il sindaco di Città della Pieve Fausto Risini, l’assessore regionale Simona Meloni e i carabinieri della Compagnia pievese, oltre a tantissimi cittadini, che si sono stretti intorno alla famiglia della vittima in un silenzio rotto solo dagli applausi per Andrea e dalla preghiera detta ad alta voce davanti al cancello.
Questa mattina, inoltre, le volontarie del Centro antiviolenza Maria Teresa Bricca hanno aggiunto il nome della 59enne a quelli già esposti sugli alberi di viale Icilio Vanni, a Città della Pieve, in memoria delle vittime di violenza. Anche qui, centinaia di persone presenti in lacrime, strette intorno al figlio Andrea. “Noi non conoscevamo Stefania, mai si era rivolta a noi e non era nel nostro radar - hanno detto le responsabili del Cav - Oggi aggiungiamo il suo nome in questo posto: la rabbia è forte, ma va gestita e incanalata verso un cambiamento. A tutte le donne diciamo di non sottovalutare, che c’è qualcuno che può stare loro vicino. E agli uomini chiediamo di aiutarci, perché sta a voi cambiare per arrivare al punto in cui ogni donna possa decidere senza paura il proprio destino”. Il sindaco Risini ha parlato di una “città affranta. Questa vicenda la sentiamo come una sconfitta, perché noi facciamo tutto quello che pensiamo sia utile fare. In ogni luogo si parla di prevenzione, noi lo facciamo tutto l’anno. Purtroppo oggi tocchiamo con mano che forse non facciamo a sufficienza. Occorre fare qualcosa di più, è impensabile che questo massacro continui imperterrito. C’è una fragilità umana che non si riesce a sradicare, ed è quella che colpisce chi si trova a fronteggiare queste situazioni”. Risini, a nome della comunità, si è stretto “intorno ad Andrea. La nostra presenza non ti ridarà tua mamma, ma spero ti aiuti”.
A portare la vicinanza della Regione Umbria e della presidente Stefania Proietti è stata l’assessore Simona Meloni. “A quattro giorni dal 25 novembre registriamo l’ennesimo femminicidio. Tutto quello che si fa non basta: come cittadini dobbiamo provare a non voltarci dall’altra parte. Ogni volta diciamo che sembra un fatto nuovo, ma se vediamo dei segnali vanno colti. Sta diventando una mattanza, piangere l’ennesima donna è l’ennesima sconfitta per la nostra società. E forse, oltre all’impegno delle istituzioni, dei Centri antiviolenza, delle forze dell’ordine, dovremmo ripartire da quel sentimento di vicinanza e di vicinato, per il quale ciascuno di noi dovrebbe buttare lo sguardo oltre il proprio marciapiede, oltre la propria porta di casa, perché forse dei segnali di disagio a volte arrivano e non li sappiamo cogliere”.

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