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A Città di Castello nasce il Caffè Alzheimer nella casina di legno del parco Muzi Betti: scopri il nuovo progetto tra solidarietà e cura

Il presidente della Cooperativa Luciano Veschi e la coordinatrice Valentina Tellini: "Un luogo di incontro e di relazione, dove si affrontano i temi legati alla demenza con delicatezza, competenza e partecipazione"

Annalisa Ercolani

10 Luglio 2025, 12:00

A Città di Castello nasce il Caffè Alzheimer nella casina di legno del parco Muzi Betti: scopri il nuovo progetto tra solidarietà e cura

Il Caffè Alzheimer della Residenza Protetta Muzi Betti di Città di Castello

C’è una piccola casina di legno, immersa nel verde di un parco, che da oggi diventa un rifugio speciale. È il nuovo Caffè Alzheimer della Residenza Protetta Muzi Betti di Città di Castello, un progetto unico nel suo genere, tra i pochi in Italia, che trasforma un angolo del parco in un caldo abbraccio comunitario, dove la malattia si affronta insieme, tra parole, ascolto e speranza. Dietro questa iniziativa, la Cooperativa La Rondine, che non solo ha ideato il progetto, ma lo ha anche interamente finanziato, costruendo la suggestiva casina di legno che ospiterà gli incontri. Uno spazio libero e gratuito, aperto a tutti. Ogni primo mercoledì del mese, da luglio a novembre, la casina si animerà di voci, racconti, attività di stimolazione cognitiva e condivisione.

Il Caffè Alzheimer della Residenza Protetta Muzi Betti di Città di Castello

L’obiettivo è chiaro: spezzare l’isolamento che spesso accompagna le persone con demenza e i loro familiari, offrendo un ambiente informale ma sicuro, dove confrontarsi, trovare supporto e costruire nuove reti sociali. Un progetto che, come spiegano il presidente della Cooperativa Luciano Veschi e la coordinatrice Valentina Tellini, non vuole essere un centro clinico, ma "un luogo di incontro e di relazione, dove si affrontano i temi legati alla demenza con delicatezza, competenza e partecipazione".

A dare valore scientifico all’iniziativa è il coinvolgimento della USL Umbria 1 e del neurologo e psichiatra Alberto Trequattrini, che sottolinea: "I Caffè Alzheimer sono ormai riconosciuti a livello internazionale come strumenti essenziali nella cura dei disturbi cognitivi, unendo la terapia farmacologica a quella ambientale e relazionale. Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, portando il territorio dell’Alto Tevere all’avanguardia in Italia".

Il Caffè Alzheimer della Residenza Protetta Muzi Betti di Città di Castello

Alla presentazione ufficiale, insieme al sindaco Luca Secondi e all’assessore Benedetta Calagreti, erano presenti anche i vertici della USL e della Residenza Muzi Betti, tutti concordi nel definire la nuova casina un modello di accoglienza e innovazione sociale, destinato a diventare anche un polo attrattivo per l’intero parco. Il primo incontro, dedicato a comprendere la demenza e i servizi disponibili sul territorio, ha già raccolto grande interesse. In calendario, nei prossimi mesi, altri temi cruciali: stimolazione cognitiva, comunicazione con chi è affetto da decadimento, il benessere di chi si prende cura e la gestione del carico emotivo dei caregiver.

In un’epoca in cui spesso si parla di Alzheimer solo in termini clinici e statistici, questo piccolo grande progetto riporta la malattia nel suo contesto più umano e comunitario, dimostrando che anche un semplice caffè, sorseggiato nel verde di un parco, può fare la differenza. Per informazioni e per consultare il calendario completo degli incontri contattare il numero della
Cooperativa La Rondine 075 8520735 / 339 5341800 o l'email cooperativalarondine@email.it e il sito www.cooperativalarondine.it

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