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Città di Castello, le Farfalle sul Dragon Boat tra sorrisi e speranza: scopri come il Tevere diventa palestra di rinascita contro il cancro

Annalisa Ercolani

07 Luglio 2025, 13:37

 Città di Castello, le Farfalle sul Dragon Boat tra sorrisi e speranza: scopri come il Tevere diventa palestra di rinascita contro il cancro

Le Farfalle, pazienti operate al seno dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro (Aacc)

C’è un angolo del Tevere, ogni venerdì pomeriggio, dove il rumore delle pagaie si mescola al canto degli uccelli e alle risate di un gruppo speciale di donne. Le protagoniste sono le Farfalle, pazienti operate al seno dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro (Aacc), che da anni si allenano con coraggio e determinazione a bordo di un’imbarcazione, il Dragon Boat.

Nonostante il caldo torrido di luglio, queste donne non si fermano. Salgono sul lungo dragone della speranza, una canoa da venti posti con una testa di drago a prua, e pagaiata dopo pagaiata ritrovano forza, benessere e fiducia. A osservarle da lontano, al fresco delle cascatelle, c’è spesso Armandino, un elegante airone cenerino diventato la mascotte non ufficiale del gruppo.

Il progetto è nato nel 2016, su iniziativa di Rossella Cestini, amministratrice pubblica appassionata e attiva nel sociale, scomparsa prematuramente due anni fa. La sua visione ha preso forma grazie alla collaborazione tra Aacc, la Regione Umbria, la Federazione Italiana Canoa-Kayak, il Canoa Club di Città di Castello, l’Usl Umbria 1, il Comune e il Coni. Il risultato è stato un’iniziativa unica in Italia: portare in acqua donne reduci da un intervento al seno, per aiutarle nella riabilitazione fisica e nel recupero emotivo.

Le Farfalle, pazienti operate al seno dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro (Aacc)

Il Dragon Boat, lungo oltre 12 metri, largo più di un metro e con un peso di circa 250 kg, è perfetto per questo tipo di attività. Si rema da seduti, con pagaie monopala, e la sincronia è affidata a un tamburino in testa all’imbarcazione, mentre a poppa il timoniere guida la direzione. Gli allenamenti delle Farfalle si svolgono ogni venerdì pomeriggio: le partecipanti si ritrovano presso la sede del Canoa Club, fanno esercizi a terra con il supporto di tecnici specializzati e poi scendono in acqua, percorrendo circa 500 metri lungo il Tevere. Le accompagna il ritmo delle pagaie, ma anche la forza del gruppo. "Allenarsi insieme ci fa sentire di nuovo sane, vive. Non siamo più solo pazienti, ma donne in cammino, con un nuovo obiettivo", racconta Daniela Belsoli, portavoce del gruppo.

Armandino, l'elegante airone cenerino

Il progetto si è potuto concretizzare grazie anche al supporto del Canoa Club Città di Castello, che ha messo a disposizione le proprie strutture e acquistato la canoa con il contributo dell’allora presidente Sandro Paoloni. Oggi il club, guidato da Nicola Landi, continua a sostenere con entusiasmo l’iniziativa, ritenendola un fiore all’occhiello non solo per lo sport, ma per l’intera comunità tifernate. Un sostegno pieno è arrivato anche dall’amministrazione comunale. Il sindaco Luca Secondi, insieme agli assessori Riccardo Carletti (Sport) e Benedetta Calagreti (Politiche sociali), ha rinnovato la vicinanza dell’ente al progetto, ricordando con commozione il ruolo fondamentale di Rossella Cestini e ringraziando i tanti volontari che ogni anno rendono possibile questa iniziativa.

Le Farfalle, pazienti operate al seno dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro (Aacc)

Anche la Federazione Italiana Canoa-Kayak, con il presidente Luciano Buonfiglio, ha espresso il proprio plauso a una realtà che negli anni ha saputo unire sport, riabilitazione e umanità. Il Dragon Boat, infatti, è oggi riconosciuto a livello internazionale come attività benefica per le donne colpite da tumore al seno. Studi clinici dell’Università della British Columbia, in Canada, hanno dimostrato che il gesto della pagaiata stimola una risposta antinfiammatoria nell’organismo, riduce i sintomi post-operatori (come il linfedema), migliora la qualità della vita e rafforza lo spirito grazie al lavoro di squadra.

Nel mondo, centinaia di squadre di Breast Cancer Survivors si allenano e competono regolarmente. E tra queste, le Farfalle di Città di Castello brillano per tenacia e passione. "Ci sentiamo protette, unite, vive. E sì, anche un po’ sorvegliate dal nostro Armandino, che non manca mai di farci visita", dicono sorridendo le dragonesse. Una pagina di sport e di vita che ogni anno si rinnova, e che merita di essere conosciuta, sostenuta e raccontata.

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