Attualità
Vittoria di Israele agli Eurovision 2025
La Spagna non parteciperà all'Eurovision Song Contest a Vienna se Israele continuerà a gareggiare nonostante il massacro nella Striscia di Gaza. Una posizione chiara quella espressa dal presidente del Consiglio di Amministrazione dell'emittente spagnola RTVE, José Pablo López, che ha reso la Spagna il primo Paese tra i "Big Five" - composti da Regno Unito, Francia, Italia e Germania - ha prendere questa posizione.
España se retirará de Eurovisión si Israel continúa en el certamen
— José Pablo López (@Josepablo_ls) September 16, 2025
La medida se ha tomado a propuesta del presidente de RTVE, por mayoría absoluta del órgano de administración de la Corporación, con 10 votos a favor, 4 en contra y una abstenciónhttps://t.co/z1EHLNAOfP a… pic.twitter.com/ayR8JsaLgT
Unendosi ai precursori Irlanda, Slovenia, Islanda e Paesi Bassi, anche la Spagna ha approvato - con dieci voti a favore, quattro contrari e un'astensione - la mancata partecipazione al festival musicale nel caso in cui ci fosse anche Israele. Nulla cambia per il Benidorm Fest, la competizione canora che - come il Sanremo italiano - si occupa di selezionare il proprio rappresentante all'Eurovision e che "il prossimo anno celebrerà la sua quinta edizione", si legge sul sito di RTVE.
Una decisione sicuramente sofferta, soprattutto considerando che la Spagna non ha mai saltato un'edizione del contest europeo insieme a Regno Unito e Svezia. Oltre al fatto che, come ricordato dal regolamento, i "Big Five" si aggiudicano direttamente la finale, consolidando quindi il proprio peso nell'Eurovision.
La scelta della Spagna ha aggiunto ulteriori tensioni all'assemblea generale dell'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu) prevista per inizio dicembre: occasione in cui si discuterà se approvare oppure no la partecipazione di Israele agli Euro Vision. Una decisione che anni fa aveva toccato anche la Russia coinvolta nella guerra contro l'Ucraina.
Se dalla Spagna arriva una netta posizione, si può dire lo stesso da parte di Israele. Il direttore della radio pubblica israeliana Kan, Golan Yochpaz, ha escluso la possibilità di ritirarsi dalla competizione: "Non c'è motivo per cui Israele non debba rimanere una parte importante di questo evento culturale, che non può diventare politico", riporta RTVE. Ciò significa che se l'Ebu non dovesse ritirare la candidatura di Israele, la Spagna potrebbe rinunciare al contest dando seguito alla volontà espressa.
Dopo la vittoria di Israele lo scorso anno con il brano New Day Will Rise, RTVE aveva trasmesso un messaggio inequivocabile: "Di fronte ai diritti umani, il silenzio non è un'opzione. Pace e giustizia per la Palestina", chiedendo a Ebu anche di aprire un dibattito sul televoto durante l'evento . Una visione che l'emittente ha dunque rinnovato per il 2026: "Dobbiamo garantire che Israele non partecipi alla prossima edizione dell'Eurovision", ha dichiarato il ministro della Cultura, Ernest Urtasun, a RTVE. Opinione condivisa anche dal portavoce di Sumar che ha agli eventi culturali e sportivi di "non insabbiassero il genocidio. Se non possiamo espellere Israele, la Spagna non dovrebbe partecipare".
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