Stagione venatoria
Riprende il 21 settembre la caccia in Umbria
Riapertura della caccia domenica 21 settembre per 23.708 doppiette, quasi la metà rispetto a 15 anni fa, quando i cacciatori erano oltre 44 mila. Numerose le novità previste per questa stagione, a partire da un confronto continuo con le associazioni venatorie, con le quali l’assessorato guidato da Simona Meloni sta riuscendo a instaurare un rapporto di dialogo e reciprocità.
Per la prima volta in Umbria sarà possibile prelevare, a partire da metà ottobre e in regime di caccia in deroga, il piccione domestico, la tortora dal collare e lo storno.
“Un passo importante – evidenzia l’assessora Meloni – che testimonia la nostra attenzione non soltanto verso il mondo venatorio, ma anche nei confronti degli agricoltori, che da anni subiscono danni significativi da parte di queste specie. L’obiettivo è quello di costruire una collaborazione stabile e responsabile tra cacciatori, agricoltori e istituzioni”. Un’altra possibile novità riguarda la beccaccia: l’assessorato sta monitorando i ricorsi attualmente in corso contro i calendari venatori di altre regioni, al fine di valutare un’eventuale proroga della chiusura della caccia alla beccaccia, attualmente fissata per il 19 gennaio, fino al 31 gennaio.
“In autunno – evidenzia l’assessora Meloni – inizieremo a lavorare con grande attenzione alla stesura del nuovo piano faunistico regionale, con il massimo coinvolgimento di tutti gli attori, a partire dalle associazioni venatorie, che devono avere un ruolo centrale nella definizione delle scelte future. Infine, è nostra intenzione avviare una riforma strutturale del regolamento di caccia al cinghiale per renderlo più efficace, equilibrato e coerente con le esigenze del territorio. Per quanto riguarda la caccia di selezione, la stagione 2025/2026 prevede l’introduzione dell’obbligo del tesserino venatorio digitale, con l’eccezione di chi ha 65 anni o più (per i quali resterà facoltativo) e di chi esercita l’attività esclusivamente fuori regione, in base a calendari diversi da quello umbro. L’obbligo di tesserino digitale c’è anche per tutte le doppiette che intendono cacciare in deroga. “Digitalizzare - spiega l’assessora Meloni - significa rendere tracciabili, controllabili e più efficienti le attività di prelievo selettivo, anche nell’ottica di prevenzione dei danni alle coltivazioni e di monitoraggio faunistico”.
Sul fronte dei controlli, la convenzione con la Provincia di Perugia per l’anno 2025 rafforza le attività di vigilanza in materia ittico-venatoria su tutto il territorio provinciale.
“L’accordo – evidenzia l’assessora Meloni – rappresenta un passo importante di una strategia complessiva volta a costruire un sistema integrato ed efficiente di tutela ambientale e gestione faunistica, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale in materia”. Così come già avviene con la Provincia di Terni, anche l’Ente perugino vedrà rafforzata la propria attività di vigilanza e controllo, grazie a una dotazione di 40 mila euro per il 2025. La convenzione approvata – si ricorda – include attività fondamentali quali il controllo del rispetto della normativa venatoria e ittica; la vigilanza sul corretto svolgimento delle attività di prelievo venatorio e pesca; il supporto al contenimento della fauna selvatica, in particolare del cinghiale; la verifica delle distanze tra appostamenti fissi e della tabellazione degli istituti pubblici; il coordinamento delle guardie giurate volontarie; la partecipazione a progetti specifici, anche di interesse comunitario.
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