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C'erano 79 richieste ancora inevase da ormai otto anni e tante altre che si sono aggiunte e vanno oltre il plafond. Circa il doppio. La Regione sta già lavorando per aumentare il tetto e portarlo a 10 milioni. A questo bando è stato unito quello degli investimenti (5,5 mln) di cui a breve è attesa la pubblicazione. In tutto si arriva a 15 milioni.
"Sui giovani - ha spiegato l'assessore regionale con delega all'Agricoltura, Simona Meloni - 15 milioni e mezzo. Abbiamo ripreso anche un bando del 2017 colpevolmente abbandonato. Abbiamo ripreso quel bando, ci abbiamo messo 5 milioni e mezzo, l’abbiamo deliberato in giunta. Certo nel frattempo qualcuno è diventato over, altri hanno chiuso. Stiamo inoltre ragionando su alcuni bandi per donne, da sempre custodi del mondo agricolo umbro. Ovviamente l’agricoltura per me è un tema cruciale di questo assessorato, anche perché lega la presenza dell’uomo anche nelle aree interne e montane. Se pensiamo, stanno tornando dei vitigni anche in Valnerina come il pecorino, tutte opportunità di sviluppo per il territori", ha affermato.
Meloni nell’intervista esclusiva al Corriere dell’Umbria aveva parlato del sostegno a vino e olio per contrastare l'effetto dei dazi. "Dovremmo mettere veramente in atto tutti i possibili sostegni - ha spiegato Meloni - perché il vino in questi anni è cresciuto quantitativamente e qualitativamente. Anche su questo settore bisogna fare un legame tra i nostri vini e il nome Umbria perché ci sono i territori tutti con storie e anche denominazioni diverse, ma devono parlare anche in un’unica voce. E poi c’è questa nuova viticoltura di montagna che va spinta".
Un altro settore considerato cruciale è l'olio. "Non è possibile che l'Umbria, in cui per me l'ulivo è la pianta totemica, non abbia un consorzio unico di tutela. Abbiamo uliveti millenari, un patrimonio che parla di storia, di terra, di passato, ma anche di futuro. Ho già chiamato le associazioni di categoria, adesso stiamo lavorando al disciplinare e poi naturalmente lavoreremo insieme a loro perché non deve essere una forzatura, ma deve essere un percorso che li convince. Noi possiamo giocare una partita sul livello più alto non solo locale", ha aggiunto l'assessore evidenziando la necessità di intervenire per macroaree, a livello interregionale.
Lei che è convinta della bontà e della necessità di lavorare per l'Italia mediana su base multisettoriale. Proprio per questo il protocollo d’intesa con la Toscana su infrastrutture, sanità e prevenzione incendi è in fase di ritocco ma non sarà stravolto. Anzi. Resta fermo invece l’accordo sull’acqua di Montedoglio per il trasimento già firmato dai rispettivi presidenti di Regione.
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