PERUGIA
Un favore ai cacciatori umbri, che potranno sparare a specie protette in tutto il Paese. Via libera al "tiro al piccione", il colombo di città, da parte della Regione Umbria. Sono i due concetti sostenuti da Massimo Vitturi, responsabile nazionale animali selvatici della Lav (Lega anti vivisezione). L'associazione animalista va all'attacco dell'amministrazione umbra.
"Quello che emerge da questo provvedimento è l'ennesimo favore che si vuol fare alla lobby dei cacciatori. Quando si parla della lettera C per la caccia in deroga, è lì la dimostrazione che si tratta di un favore alle doppiette". Sì, perché, sostiene Vitturi, il motivo dei danni alle colture è nella lettera A, dove si specifica che l'obiettivo è "prevenire gravi danni a colture, bestiame, boschi, pesca e acque".
La lettera C invece consente la cattura selettiva di determinati uccelli in piccole quantità. "Questo fa immediatamente dedurre che non abbiano sufficiente documentazione per dimostrare i danni prodotti da questi animali". Non è quindi questo il movente, secondo Lav. E se anche fosse, "si va ad ammazzare questi animali a ottobre. Cosa c'è da proteggere in quel periodo?", si domanda Vitturi.
"Forse qualche vitigno non ancora vendemmiato, ma è poca cosa. I colombi creano danni al mais al momento del germoglio. A ottobre o il mais è stato raccolto o ci sono le pannocchie. E i colombi non mangiano le pannocchie". "Ancora - insiste il vertice Lav - una volta gli animali pagano per responsabilità di altri. L'agricoltore ha anche il rischio di impresa. La coltura può essere distrutta da una grandinata, alla stregua degli uccelli, ed è comunque sempre previsto il rimborso".
Con la caccia in deroga "si fa un favore ai cacciatori che possono uccidere queste specie protette in tutta Italia, tranne che in Umbria. Un modo per accaparrarsi il consenso della lobby delle doppiette da parte della Regione", conclude Vitturi.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy