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POLITICA

"Unica e autentica. Così va raccontata la nostra Umbria". L'intervista all'assessore Simona Meloni

La visita in redazione tra primi bilanci e visione sul futuro di turismo, agricoltura e sport

09 Agosto 2025, 15:10

“Unica e autentica Così va raccontata la nostra Umbria”

Simona Meloni, assessore regionale all'Agricoltura e al Turismo

Sette mesi dopo dalla nomina della giunta regionale della governatrice Stefania Proietti, l’assessore Simona Meloni, titolare delle deleghe al Pnrr, alle politiche agricole e agroalimentari, alla montagna e alle aree interne, ai parchi e ai laghi, al turismo e allo sport, ha visitato la redazione del Corriere dell’Umbria. Occasione utile per un’intervista sui primi mesi di mandato e sul futuro. Accolta nella sede di via Pievaiola dal direttore del Corriere dell’Umbria e del Gruppo Corriere Sergio Casagrande insieme ai giornalisti ha toccato vari temi.

- Meloni, partiamo dalla delibera sull’accordo con la Toscana che è stata ritirata: resta valido l’accordo su Montedoglio? E gli altri argomenti che facevano parte del pacchetto?

Assolutamente sì. Intanto perché l’accordo sul Montedoglio è stato siglato il 7 giugno alla presenza dei due presidenti dell'Unione dei Comuni e quello ormai ci stiamo già lavorando ed è siglato anche dal punto di vista formale. L’altra parte dell'accordo comprende tutte quelle questioni che sono, diciamo, parte anche di quel progetto più ampio dell'Italia mediana. Non ci fermeremo alla Toscana, infatti come giunta regionale abbiamo intenzione di dialogare con le Marche, ma anche con la bassa Emilia-Romagna, con l’alto Lazio. Per noi la crescita dell’Umbria passa anche attraverso la collaborazione dello sviluppo con le regioni limitrofe, cosa che era stata, diciamo, annunciata tantissimi anni fa e poi fondamentalmente mai conclusa. La delibera dell’accordo è stata ritirata perché ci sono degli aspetti tecnici da sistemare considerato anche che la Toscana non lo aveva ancora portato in giunta. L’accordo avrà ancora le infrastrutture, la sanità di prossimità per cercare di evitare che ci sia una mobilità passiva reciproca, ma soprattutto coordinarci nel prendere le migliori professionalità e far sì che i nostri cittadini, i loro, soprattutto quelli più vicini alle terre contigue, possano beneficiare delle professionalità che ci sono di qua e di là dal confine. L’accordo con la Toscana potrebbe anche sostenere meglio i costi che ci sono e però dare una maggiore anche assistenza a chi vive in quei territori. Quindi stessa cosa per gli incendi boschivi. L’Alta Velocità? Non abbiamo deciso niente né su Creti né su Rigutino. Sicuramente da parte nostra c’è la volontà di rafforzare l’esistente. E questo lo scriveremo sull’accordo, cioè Perugia, cioè Arezzo, cioè Chiusi. Per noi questo è fondamentale così come aumentare possibilmente i Frecciarossa da Perugia. Di sicuro c’è che il governo ha già messo 10 milioni di euro come studio di fattibilità su Creti quindi se vogliamo cambiare la rotta di quella stazione, dobbiamo metterci seduti con RFI, con la Regione Toscana e poi ragionare su eventuali possibilità. Fermo restando che poi partiamo da un progetto già esistente. Questi sono ragionamenti reali, fatti anche con la Toscana. Forse non comunicati bene.

- Il turismo in Umbria sta decollando. L’aeroporto continua a crescere inanellando record, arrivano poi in tanti per visitare i luoghi di culto religioso grazie al Giubileo, Carlo Acutis e - in futuro - ne arriveranno per gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Il tema sarà poi far sì che queste persone tornino offrendo sempre più servizi e di qualità?

Dobbiamo raccontare bene l’Umbria, rafforzare il nostro brand, renderlo sempre più riconoscibile, creare un’identità collettiva sotto la quale ci sono però tutte le nostre anime territoriali, ciascuna con le sue identità. Dobbiamo far capire il contesto e poi svelare le differenze e i nostri tesori. Dobbiamo spingere per un’Umbria autentica, genuina, intima, ma anche selvatica. Credo che questa sarà veramente la vera chiave di volta, spingere molto i nostri prodotti, sempre legati all’autenticità, quindi l’enogastronomia, quella che ci contraddistingue, naturalmente i cammini, cioè l’Umbria che si vive camminando perché tu utilizzi tutti e cinque sensi che sono quelli che noi abbiamo voluto raccontare nella campagna di promozione sulla quale abbiamo investito oltre 2 milioni di euro. Successivamente seguirà un’altra campagna che è quella dell’autunno che abbraccia l’identità dell’Umbria con il paniere dei nostri prodotti: vino, olio, tartufo, funghi, ma poi abbiamo tutto il foliage, i paesaggi. Da poco ho letto un report di Boston Consulting in cui si apriranno nuovi mercati da qui al 2040 per il turismo: Arabia Saudita, India, Cina, Vietnam. Noi dobbiamo essere pronti. Dobbiamo investire sulle strutture di lusso perché un problema su questo fronte esiste, molte dovrebbero essere rinfrescate. Insomma, le stelle devono aumentare. Su questo fronte abbiamo appena fatto le istruttorie e rispetto al plafond messo a disposizione servirebbe oltre il doppio della cifra. Su questo aspetto c’è un grande fermento lo stesso dell’agricoltura dove per i bandi per under 41 abbiamo messo a disposizione 6 milioni e mezzo ma le domande sono per quasi 14.

- Adesso l’Umbria è nella Zes, Zona economica speciale.

Noi l’accolta positivamente, come una boccata d’ossigeno. Certo, ci deve fare interrogare sul fatto che l’Umbria ormai da molto tempo, dal 2016, è scivolata tra le regioni del Sud. La Zes per me deve essere un viatico per far un salto qualitativo, per dare sviluppo. Altrimenti diventa un reddito.

- Facciamo un passo indietro sull’aeroporto. Ryanair ha indicato una strada per incrementare ulteriormente i passeggeri e quindi le presenze nel territorio. Cosa ne pensa? Avete chiesto rotte specifiche?

Non ero presente al tavolo, però naturalmente anche con i nuovi mercati emergenti che ho elencato abbiamo delle idee di rotte specifiche in testa. La Spagna, la Francia, i grandi hub internazionali. Nel frattempo l’aeroporto inteso come struttura deve essere sempre più dinamico.

- Cosa intende?

Recentemente abbiamo approvato una delibera di giunta con 60 mila euro per la promozione del nostro territorio dentro l’aeroporto. Non è possibile atterrare e trovare cartelli che richiamano a campagne comunicative di anni fa... In particolare allestiremo una mappa - anche interattiva, con i monitor - dove racconteremo tutti i 92 comuni dell’Umbria con i laghi, i parchi, le aree interne...

- In autunno ci sarà quella su Netflix di campagna di comunicazione.

Sì Netflix e anche Sky. E poi mi piacerebbe lavorare con gli influencer per l’agricoltura, sia per promuovere i prodotti, sia per dire “venite a lavorare nell’agricoltura”. Dobbiamo dare l’idea che l’agricoltura è un ambiente sano, però è anche un luogo dell’impresa dove si può fare Pil.

- Ecco come pensa di rendere più competitiva l’agricoltura umbra? Che fondi ci sono?

Sui giovani 15 milioni e mezzo. Abbiamo ripreso anche un bando del 2017 colpevolmente abbandonato. Abbiamo ripreso quel bando, ci abbiamo messo 5 milioni e mezzo, l’abbiamo deliberato in giunta... certo nel frattempo qualcuno è diventato over, altri hanno chiuso. Stiamo inoltre ragionando su alcuni bandi per donne, da sempre custodi del mondo agricolo umbro. Ovviamente l’agricoltura per me è un tema cruciale di questo assessorato, anche perché lega la presenza dell’uomo anche nelle aree interne e montane. Se pensiamo stanno tornando dei vitigni anche in Valnerina come il pecorino.

- A proposito di vino, i dazi come incideranno? In settimana avete convocato gli agricoltori...

Dovremmo mettere veramente in atto tutti i possibili sostegni perché il vino in questi anni è cresciuto quantitativamente e qualitativamente. Anche su questo settore bisogna fare un legame tra i nostri vini e il nome Umbria perché ci sono i territori tutti con storie e anche denominazioni diverse, ma devono parlare anche in un’unica voce. E poi c’è questa nuova viticoltura di montagna. Un altro comparto fondamentale è l’olio. Non è possibile che l’Umbria, in cui per me l’ulivo è la pianta totemica, non abbia un consorzio unico di tutela. Abbiamo uliveti millenari, un patrimonio che parla di storia, di terra, di passato, ma anche di futuro. Ho già chiamato le associazioni di categorie, adesso stiamo lavorando al disciplinare e poi naturalmente lavoreremo insieme a loro perché non deve essere una forzatura, ma deve essere un percorso che li convince. Noi possiamo giocare una partita sul livello più alto non solo locale.

- Passiamo al fronte allevamento, monitoraggio PSA e contenimento animali selvatici.

La fauna selvatica sta penalizzando fortemente l’economia degli agricoltori. E sono anche cresciuti esponenzialmente gli incidenti per i quali tra l’altro la Regione perde tutte le cause. A questo proposito abbiamo ripristinato 400 mila euro nel 2025 in assestamento di bilancio e 800 mila per il 2026. Però noi dobbiamo iniziare a lavorare sulla prevenzione, a ripensare i territori e forse anche gli ambiti della caccia. E’ necessario se l’obiettivo è il contenimento a causa dei danni in agricoltura, danni da incidenti stradali, contenimento per problemi legati alla PSA qualora dovesse arrivare. Non ce l’abbiamo ma ce l’ha avuta la Toscana e quello creerebbe un problema enorme anche a tutta la zootecnia. Sul fronte cinghiali evidentemente da 12 anni a questa parte la riforma non ha funzionato come avrebbe dovuto, quindi noi siamo costretti a rivedere qualcosa per incentivare anche le squadre a fare di più e fare meglio. Lo faremo insieme alle associazioni venatorie che già sono state un po’ informate di questo cambio di passo. Metteremo sul piatto anche la revisione dei settori, perché l’obiettivo è invertire la rotta.

- Estate senza polemica sul fronte della caccia. Come è stato possibile?

C’è un dialogo costante. Ieri per esempio abbiamo portato in giunta la caccia in deroga lettera C per lo storno, il piccione di città e la tortora da collare. E ce ne erano in ballo altri come il fringuello, ma per adesso la teniamo lì. Poi ci sono anche altri tipi di caccia che in Umbria non è mai stata fatta come la girata in Toscana, ragioneremo se introdurre questa o altre.

- Il Trasimeno è in emergenza.

Ci stiamo lavorando tutti i giorni. A settembre partiremo con i tavoli tecnici proprio per fare quel lavoro puntuale con tutti portatori di interessi, ma anche con chi ci capisce, e soprattutto chi opera, quindi dall’Unione dei Comuni alla Regione, alla Provincia. Dobbiamo iniziare il piano per il contenimento di chironomidi, per i dragaggi, per la ripulitura dei fossi, delle darsene e dei canali perché quello è un tema vero. Il Trasimeno è trascurato da troppo tempo. I problemi anche nel breve periodo sono tanti, c’è per esempio il rischio di interrompere la navigazione verso l’Isola Polvese. Probabilmente serviranno barche più piccole e leggere, stiamo cercando soluzioni dopo la riunione con Busitalia, Regione, Provincia, Unione dei comune e il commissario Dell’Acqua che ci sta dando una grandissima mano, lo voglio sottolineare. Allo stesso tempo servono anche soluzioni più ad ampio raggio perché l’area del Trasimeno merita.

- Ha qualche idea?

L’aeroporto di Castiglione del Lago per esempio può ospitare manifestazioni di rilievo. Recentemente quella della mongolfiere è stata davvero spettacolare. Ecco in Umbria manca un’area naturale che possa accogliere tante persone, un’area da 30 mila persone per eventi unici. Qualche idea ce l’ho. A settembre per esempio faremo gli stati generali dello sport, mentre a ottobre quelli dell’agricoltura e inviterò, tra gli altri, anche il ministro. Sullo sport mi interessa molto l’aspetto della prevenzione e dello stile di vita. Vorrei tanto che con la ricetta rossa gli anziani potessero fa ginnastica, attività fisica. Ragionare su palestre della salute.

- Ultima domanda. Lo sport.

Lavoriamo per uno sport accessibile a tutti perché abbiamo visto pure che il 30% dei ragazzi rinuncia allo sport anche per motivi economici. L'impiantistica sportiva è un altro tema fondamentale. Se io devo partire da Norcia per andare a Foligno o a Spoleto, diventa complicato. Quindi noi dobbiamo consentire a tutti i territori di avere gli spazi agibili all’aperto e al chiuso per poter far sport. E poi va sviluppato tutto il tema del turismo sportivo.

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