Venerdì 26 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

ASSISI

Il colosso di San Francesco scatena il dibattito tra suggestioni e vincoli

Per la salvaguardia del territorio esperti d'arte e istituzioni riflettono su impatto e compatibilità

Sabrina Busiri Vici

11 Agosto 2025, 17:23

Il colosso di San Francesco scatena il dibattito tra suggestioni e vincoli

L’immagine dell’imponente monumento scultoreo è realizzata sulla base della ricostruzione ipotetica IA

Il dibattito sulla grande statua di San Francesco si accende tra pro e contro, suggestioni e vincoli, incredulità e potenzialità. Al centro - ricordiamo - c’è l’idea di realizzare una scultura alta 21 metri, ispirata al Cristo Redentore di Maratea, che dall’alto di Assisi si affacci sulla vallata umbra, visibile da chilometri di distanza. In sintesi è questa la proposta di un gruppo di mecenati umbri, guidati da Federico Milletti, imprenditore e CEO di Breinstorm srl, che vorrebbe realizzare il monumento nel 2026, anno dell’ottocentenario della morte di San Francesco. “Non sarà solo un’opera scultorea – spiega Milletti al Corriere dell’Umbria – ma un’iniziativa per valorizzare il territorio, rafforzare l’identità culturale e offrire un nuovo punto di riferimento spirituale e turistico”.

La proposta, però, ha già suscitato perplessità tra alcuni protagonisti del mondo culturale umbro. “Che senso ha creare un’effigie di San Francesco quando Assisi custodisce l’originale? – osserva Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali dell’Umbria – Da ottocento anni Francesco è un attrattore unico, capace di armonizzare devozione e cultura: a cosa serve creare il suo avatar? Non credo che una statua del genere possa superare l’interesse suscitato universalmente dal corpo del Santo e dagli affreschi di Giotto. Rischierebbe di diventare un ingombro molesto nel paesaggio, con costi altissimi di manutenzione, come dimostrano altre sculture simili nel mondo. È proprio la dolcezza di quel paesaggio francescano che va salvaguardata e non è sicuramente nello spirito di Francesco creare una sua immagine che si paragona al Redentore. Insomma, sarebbe un inutile surrogato”.

Più prudente, per ora, la posizione istituzionale. “Come Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’Umbria – afferma la soprintendente Francesca Valentini – apprendiamo dal Corriere dell’Umbria di questo progetto. Quando avremo proposte concrete da parte degli enti istituzionalmente preposti, potremo esprimerci in relazione al contesto monumentale e paesaggistico”.

Prende totalmente le distanze il custode del Sacro Convento, Fra Marco Moroni: “Suggerirei a chi ha fatto tale proposta di usare meglio quei soldi, noi come comitato per l’Ottocentenario francescano stiamo preparando delle iniziative di solidarietà. Ecco quei sodi si potrebbero usare per queste”.

Dal Comune di Assisi arriva un richiamo all’importanza della partecipazione comunitaria. Il sindaco ha infatti ribadito la necessità di coinvolgere direttamente i cittadini nelle decisioni riguardanti il futuro del territorio: “Dovranno esprimersi anche i cittadini”, ha sottolineato, evidenziando come il contesto locale sia caratterizzato da numerosi vincoli, a partire da quelli imposti dall’UNESCO.

Questi vincoli rappresentano un fattore cruciale, poiché tutelano il patrimonio storico, artistico e paesaggistico che rende Assisi un luogo di valore universale. Qualsiasi intervento o progetto dovrà quindi confrontarsi con queste rigorose tutele, garantendo un equilibrio tra sviluppo e conservazione.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie