Attualità
Una possibile bozza della scultura di San Francesco realizzata con l’intelligenza artificiale
A Rio il Cristo Redentore domina la città. Sempre in Brasile, a Santa Cruz, Santa Rita da Cascia, con i suoi 56 metri di altezza, ha il primato di più grande statua cattolica del pianeta. In tutto il mondo, santi, Buddha, profeti e personaggi di ogni genere svettano su colline e piazze, diventando simboli di devozione e, spesso, potenti calamite turistiche.
Ora potrebbe toccare ad Assisi: un San Francesco colossale che abbraccerà la Valle Umbra. L’idea, inevitabilmente, accenderà il dibattito: qui non c’è da incidere sullo skyline di una moderna metropoli, ma su un paesaggio che vive, da sempre, di equilibrio tra natura e storia. Un equilibrio di cui fa parte anche la sua spiritualità. C’è chi vedrà un richiamo religioso e culturale e chi temerà un segno troppo ingombrante.
Resta una certezza: per rendere omaggio a un grande santo non servono necessariamente altrettanto grandi statue. Basterebbe – ed è forse molto più impegnativo – seguire i suoi insegnamenti.
Quel testamento di pace, sobrietà e rispetto per il creato che, a distanza di secoli, San Francesco ha lasciato resta di bruciante attualità. E, paradossalmente, è proprio il monumento che dovrebbe omaggiare degnamente il santo di Assisi e che il mondo sembra ancora incapace di costruire.
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