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Umbria, in appena sei mesi quasi tre milioni ai Comuni con la tassa di soggiorno. Assisi regina di incassi

I dati dell'osservatorio nazionale JFC evidenziano un aumento degli introiti del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso

Catia Turrioni

01 Agosto 2025, 08:12

La città di Perugia fa il pieno di turisti stranieri. L'assessore Croce: "Tendenza incoraggiante"

Tanti i turisti anche a Perugia

Aumentano i turisti in Umbria e con essi gli incassi relativi all’imposta di soggiorno che nei primi sei mesi dell’anno ha fatto registrare un vero e proprio boom, sfiorando i 3 milioni di euro e crescendo del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I numeri sono quelli forniti dall’osservatorio nazionale di JFC sulla tassa di soggiorno.
Massimo Feruzzi, amministratore unico di JFC e responsabile dell’osservatorio, evidenzia che a guidare la classifica degli incassi è Assisi, vera e propria colonna portante del turismo umbro, che raggiunge la soglia simbolica del milione di euro, con un incremento dell’11,4%. La città serafica si conferma dunque protagonista indiscussa, seguita da Perugia, che con 458.800 euro segna un lieve incremento dell’1,6%, e Orvieto, che balza a 275.100 euro, crescendo del 21,9%. Ma la vera sorpresa arriva da Spoleto, che registra un vero e proprio record, con un incremento degli introiti del 78,7%, quasi raddoppiando gli incassi e attestandosi a 222.700 euro. Gubbio segue toccando quota 203.900 euro (+22,1%), mentre Castiglione del Lago e Magione si distinguono per crescite significative rispettivamente del 32,9% e del 106,2%, raggiungendo 55.900 e 45.100 euro.


Non mancano esempi di vivacità anche tra i comuni di medie e piccole dimensioni: Città di Castello, al suo primo semestre di applicazione dell’imposta, incassa già 55.200 euro, un segnale chiaro di un comparto turistico in espansione. Montefalco registra un +42,4%, Passignano sul Trasimeno un +19,7%, mentre Bettona quasi raddoppia gli introiti con un aumento del 90,4%. Ancora più sorprendenti sono i dati di alcune realtà più piccole che, pur partendo da basi ridotte, crescono a ritmi esponenziali: Gualdo Cattaneo (+301,8%), Gualdo Tadino (+104,5%) e Deruta, che con un incredibile +680,1% conferma un dinamismo turistico in forte ascesa.
Sostanzialmente stabili gli incassi dell’imposta a Perugia - evidenzia Massimo Feruzzi - mentre diminuiscono gli introiti a Terni (-10,5%), Spello (-12,6%) e Todi (-12,4%)”.


Il quadro è completato dalla realtà di alcune amministrazioni che faticano a coprire nemmeno i costi di gestione del servizio, evidenziando come il potenziale della tassa di soggiorno non sia ancora pienamente sfruttato ovunque.
Sono in totale 34 i Comuni umbri che hanno applicato la tassa di soggiorno nei primi sei mesi del 2025: 24 in provincia di Perugia e 10 in quella di Terni, a fronte dei 15 complessivi nel 2021. Questo dato segna una crescita significativa nella diffusione di questo strumento, a testimonianza di una regione sempre più attenta a valorizzare il turismo come risorsa economica e sociale.
Si tratta di numeri incoraggianti che confermano il buon andamento della stagione turistica e una sempre maggiore consapevolezza da parte delle amministrazioni locali sul potenziale della tassa come strumento di sviluppo del territorio. Sono dati che testimoniano un approccio più strutturato anche nei centri meno noti.


E’ evidente che la tassa di soggiorno, se reinvestita correttamente, può diventare un volano per l’intera economia turistica locale. Va ricordato, infatti, che i proventi dell’imposta devono essere destinati esclusivamente a interventi in materia di turismo. Come recita il comma 1 dell’articolo 4 del Decreto legislativo 14 marzo 2011, il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. In altre parole, si tratta di un contributo che i turisti versano per migliorare la loro stessa esperienza, e che deve tornare a beneficio diretto dell’offerta turistica, rendendo più competitive le destinazioni umbre nel panorama nazionale e internazionale.
A Perugia, per esempio, per il 2025 l’amministrazione prevede entrate superiori a 1,3 milioni di euro. Questa somma, come indicato in una apposita delibera di giunta, è “destinata a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali, nonché i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.

Una parte consistente dei fondi è riservata al supporto di manifestazioni culturali e artistiche che rappresentano un valore aggiunto per l’identità e l’attrattività del territorio (in cima alla lista figura Umbria Jazz) e a rafforzare i servizi di accoglienza turistica e per promuovere l’intero territorio.

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