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Fossato di vico, nasce un comitato contro il centro di accoglienza per immigrati

Raccolta firme di cittadini che si oppongono al Cas e segnalano le possibili criticità

Salvatore Zenobi

29 Maggio 2025, 07:00

Fossato di Vico

Il comune di Fossato di Vico

E' nato il comitato “Per Fossato di Vico” contro l’apertura di un centro per richiedenti asilo. Si è costituito il 28 maggio il comitato “Per Fossato di Vico”, un gruppo di cittadini che ha manifestato la propria contrarietà all’attivazione di un centro di accoglienza straordinaria (Cas) nel territorio comunale. La struttura individuata per ospitare richiedenti asilo si trova in località Osteria del Gatto, all’interno di un ex albergo. Secondo i promotori, il progetto solleva diverse criticità legate sia all’idoneità del territorio, sia alla sostenibilità del modello di accoglienza proposto.

In particolare, il comitato esprime preoccupazione per l’isolamento geografico del comune, ritenuto poco adatto a favorire percorsi di integrazione, vista la distanza da servizi come centri per l’impiego, scuole di lingua o percorsi di formazione professionale. Un altro tema sollevato riguarda i possibili costi per le casse pubbliche, soprattutto in caso di accoglienza di minori, che necessitano di servizi aggiuntivi come mensa scolastica e trasporti. Il comitato cita inoltre questioni legate alla sicurezza e alla capacità di gestione del territorio, dove – sottolineano – non è presente un commissariato di Polizia e le forze dell’ordine sono in numero ridotto rispetto all’estensione comunale.

Viene anche ricordata una precedente esperienza di accoglienza avvenuta circa dieci anni fa, che, secondo i membri del comitato, aveva creato malumori nella cittadinanza e comportato danni materiali a una struttura pubblica. Durante il consiglio comunale aperto dello scorso 21 maggio, i rappresentanti del comitato hanno espresso perplessità anche sull’iter amministrativo che ha portato all’individuazione della struttura. Ritengono che vi sia stata scarsa chiarezza in merito ai criteri utilizzati, al numero di persone previste - almeno 20, secondo quanto riferito -, e alla durata del progetto.

Il comitato ha attivato una raccolta firme per chiedere un ripensamento dell’iniziativa. I moduli sono disponibili in diversi esercizi commerciali e luoghi di aggregazione del comune, e saranno successivamente inviati alla Prefettura di Perugia. Al momento, non sono giunte comunicazioni ufficiali da parte delle autorità competenti in merito a eventuali modifiche del progetto. La questione rimane aperta e oggetto di confronto tra cittadini, istituzioni locali e organi preposti alla gestione dell’accoglienza.

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