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Città di Castello, Only Wine chiude col segno più: in tre giorni 6 mila accessi

L'aumento è del 15%, il project manager Castellani: “Format sulla cresta dell’onda, pensiamo già al 2026”

Paolo Puletti

29 Aprile 2025, 10:35

Città di Castello, Only Wine chiude col segno più: in tre giorni 6 mila accessi

Grande successo per la tre giorni di Only Wine

Seimila accessi, oltre 300 operatori del settore, 100 giornalisti e più di 1.000 sommelier provenienti da tutta Italia. Sono questi i numeri di Only Wine, una manifestazione che non vede confini, sia in termini di presenze di utenti, che di cantine provenienti da tutta Europa e anche oltre Oceano. “Siamo andati oltre ogni aspettativa e vogliamo continuare a migliorarci e a crescere sempre di più”, è il commento a caldo del project manager della manifestazione Andrea Castellani, dopo la chiusura della XII edizione della kermesse che si è svolta da sabato a lunedì nello splendido scenario rinascimentale di Palazzo Vitelli a San Egidio.

“La edizione numero 12 ha fatto centro con un più 15% di ingressi, per la soddisfazione degli operatori arrivati da ogni dove. Bene anche Extra Wine in centro storico. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati nella riuscita di questo nuovo evento voluto dal Consorzio Pro Centro. La mente e le idee sono già proiettate all’appuntamento del 2026 nello stesso periodo prevedendo un ulteriore salto di qualità che si può fare con un maggiore e decisivo contributo del sistema imprenditoriale cittadino e altotiberino. Il format è sulla cresta dell’onda, gli operatori sono soddisfatti e sempre più chiedono di essere presenti. Mi sento davvero di fare un ringraziamento alla città, all’amministrazione comunale e agli sponsor ed a tutti gli espositori presenti”. Infatti la manifestazione ha catturato, quest’anno più che mai, l’attenzione degli appassionati winelovers, degli addetti ai lavori, ma anche dei semplici curiosi, calamitata ancora una volta dalle etichette degli oltre 100 produttori provenienti da tutta Italia e da diversi Paesi del mondo, come i vini ucraini o quelli provenienti dal Giappone o da altri Paesi Europei, come la Francia.

Il comitato organizzatore e tutti coloro che hanno collaborato a vari livelli alla buona riuscita della manifestazione hanno avuto un ruolo importante a partire dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello e Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Fabio Nisi, che ospita la rassegna nello splendido scenario rinascimentale. Un percorso vivo ed emozionante che da quest’anno ha un nuovo strumento di narrazione, la Guida di Only Wine, la tanto attesa pubblicazione che vuole contribuire a “scrivere il futuro del vino italiano, dalla vigna al bicchiere”. Il Salone, quest’anno, si è arricchito di nuove traiettorie internazionali, accogliendo per la prima volta una selezione di vini giapponesi e rinnovando la presenza dei produttori provenienti dalla regione dello Champagne e da altri Paesi Europei. A completare il quadro, ci sono state importanti collaborazioni con consorzi e associazioni come Gavi Giovani, Dna Vernatsch, Sette Colli di Ziano, l’associazione Donne del Vino Umbria e l’innovativa Urban Vineyards Association, che ha portato in Umbria i vini nati in contesti urbani di diverse parti del mondo. Presenti, inoltre, anche quest’anno una selezione di cantine di Coldiretti e il progetto vitivinicolo dell’Istituito Superiore Patrizi – Baldelli – Cavallotti. Colonna portante da 12 edizione a questa parte l’Ais tifernate guidata dall’infaticabile presidente Tiziana Croci.

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