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Politica

Manovra fiscale, la contromossa del centrodestra: depositata mozione di sfiducia contro Proietti

Nel documento vengono contestati i numeri del presunto disavanzo e della manovra: la posizione della presidente sarebbe "compromessa"

Alessandro Antonini

08 Aprile 2025, 14:48

Manovra fiscale, la contromossa del centrodestra: depositata mozione di sfiducia contro Proietti

La protesta dell'opposizione in piazza davanti Palazzo Donini

Una mozione per sfiduciare la presidente, dopo questa girandola di numeri sulla manovra finanziaria e il presunto buco della sanità. Con l’effetto non secondario di bloccare per 5 giorni la discussione d’aula. E fare decorrere i tempi dell’aumento Irpef. Un atto, quello depositato dal centrodestra in consiglio - in cui vengono ricostruite tutte le vicende di cronaca sull'incremento delle tasse e il presunto disavanzo, compresa la due diligence “fantasma” a Kpmg.

“La presidente e la giunta regionale - è scritto nella prima bozza della mozione dell'opposizione - hanno utilizzato dati parziali e non corretti per giustificare una manovra fiscale che prevede un aumento delle tasse senza precedenti, riferendo dati e circostanze non veritiere davanti alle Istituzioni, agli amministratori, alla stampa, ai cittadini con il solo scopo di giustificare una scelta meramente politica e devastante per la comunità regionale. Alla luce di quanto emerso e riportato si ritiene che la posizione politica della presidente della giunta, Stefania Proietti, sia quantomai compromessa, al punto da mettere a rischio l’immagine, anche istituzionale, della Regione Umbria ed il corretto svolgimento dell’attività politica e amministrativa dell’assemblea legislativa. Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali firmatari (tutto il centrodestra) presentano mozione di sfiducia, ai sensi dell’articolo 71 dello Statuto della Regione Umbria e dell’articolo 101 del Regolamento interno all’assemblea legislativa della Regione Umbria, nei confronti della presidente della giunta regionale, Stefania Proietti”. Contestata anche la tesi del commissariamento.

“E’ bene sottolineare in primo luogo che l’aumento delle aliquote delle addizionali, nella misura massima avviene solo in caso di inerzia e solo allo scadere dei 30 giorni successivi alla diffida da parte del governo. Nel caso in cui la Regione presenti il piano di rientro e lo stesso sia efficace ed attuato, la stessa procede al riequilibrio finanziario; nel caso in cui invece non venga presentato, non sia efficace o non attuato, il governo, solo allora, procede con il commissariamento della sanità regionale”, è scritto ancora nella mozione.

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