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Ad Assisi torna Evanland con Gio Evan la terra della crescita interiore

24 Luglio 2025, 12:01

Eveland

Gio Evan

Il 26 e il 27 luglio, alla Rocca Maggiore di Assisi, Gio Evan presenta la quarta edizione di Evanland, il festival internazionale del mondo interiore. Evanland è un festival unico nel suo genere, dedicato all’evoluzione personale e pensato per chi desidera esplorare e approfondire il proprio percorso di crescita. Il programma, inserito all’interno del Riverock Festival, propone oltre 42 ore di attività coinvolgenti, tra meditazioni, trekking nella natura, spettacoli circensi, giochi in legno, esplorazioni astrali, costellazioni familiari, bodypainting, cerimonie del cacao, Acro yoga e molto altro. Sono previsti inoltre incontri e workshop con Erri De Luca, Vito Mancuso, Mattia Casarin e Gianluca Bianco.


La musica è protagonista con due concerti speciali di Gio Evan, le performance di Roberto Cacciapaglia, Giulia Mei e i DJ set di artisti di calibro internazionale come Quantic e Daddy G (Massive Attack).
Di Evanland e di crescita interiore parliamo con il fondatore di questo festival, nonché cantante, filosofo e scrittore Gio Evan.


- Evanland è giunto alla quarta edizione, è partito da Milano ed è approdato in Umbria lo scorso anno con un intenso programma di pratiche finalizzate alla ricerca interiore, però con la musica come protagonista principale. Com'è nata l'idea di questo festival?

Diciamo che praticamente tra una chiacchiera e l'altra con Bruce, un mio manager, lui mi proponeva il fatto che fare solo musica era molto limitante per il percorso che stavamo facendo. E allora, un po' scherzando e un po' per tutto quello che sta riguardando la mia vita e anche la sua, abbiamo deciso di allargare gli orizzonti. E quindi iniziamo a visionare questo con la disposizione di tanta terra. E che cosa si poteva fare di tutto quello che era affine alle nostre abitudini, alle nostre pratiche. Bruce pensava che la meditazione meritava tanto rispetto quanto la canzone.


- Non soltanto però, per esempio nella canzone Evan propone un approccio anche ironico e disincantato al mondo interiore e alla spiritualità. E quanto, per esempio, affermi con “Spirito Guida” il nuovo brano che alleggerisce anche i temi più impegnativi e seri.

Mi piace il fatto che fare le cose di spirito riguardi anche la spiritosità. E non penso che sia una coincidenza spirituale spiritosa. È sempre stato il mio approccio. In realtà farlo con la serietà.


- La ricerca della leggerezza insomma?

Quando sfrutta al massimo la leggerezza, altrimenti è una punizione. No? Cioè se preghi perché ti devi svegliare per forza alle 5 perché segui determinati percorsi, quando lo fai con piacere, non stai pregando. Io, ad esempio, mi sveglio prestissimo perché è proprio la mia leggerezza che mi porta a farlo. E quindi voglio distruggere il severo, voglio che la spiritualità torni in mano alle persone.

- Da scrittore, poeta, filosofo, artista. Insomma, tutto quello che contiene in te, cosa pensi dell'attuale contingenza nazionale e internazionale?


In realtà, anche se non dichiarato, faccio la vita da monaco e ho le pratiche dalle 5 del mattino e vado a letto alle 9 di sera e quindi io mi occupo dell'intorno: è la mia missione e anche in realtà quella di molti altri: dovrebbe essere solo quella di dedicarsi al nostro accanto con tutta l'amorevolezza più tenace. E il resto dovrebbe essere al di fuori delle nostre attenzioni. Per ora io ho deciso di fare questo percorso qua, quello di occuparmi veramente, di non porre attenzione al di sopra dei due metri. E io mi sono accorto che da quando ho attivato queste pratiche mi sto salvando in qualche modo.


- Certo, quindi come dire, non ti occupi di quello che sta accadendo intorno a te?

Non proprio. In realtà è proprio chi si occupa di questo che sta salvando il mondo. Ci sono stati degli studi recenti dove si mostra come in realtà dei grandi maestri spirituali, con le grandi preghiere collettive, meditazione collettive stanno impedendo la terza guerra mondiale, cioè la preghiera, la meditazione e l'attivazione di determinate molecole. E’ la gentilezza che ferma l'arroganza, cioè disattiva proprio delle volgarità ai livelli di metri e metri. Quindi in realtà dovremmo occuparci proprio di questo, cioè per occuparsi, per difendere la pace, per occuparsi di impedire delle guerre, bisogna iniziare praticare con tenacia la gentilezza al nostro accanto.

- La pace si ottiene cominciando dall'interno di ognuno di noi, nella riconciliazione con se stessi e con tutto quello che ci circonda. Questo somiglia molto al messaggio francescano. E per questo che hai scelto Assisi per Evanland?

Diciamo che abbiamo un po’ spinto e lottato per poter entrare nelle grazie di Assisi. Perché era la nostra terra santa, la vedevamo, la vediamo un po’ come la nostra terra santa, cioè comunque stiamo parlando di una terra che ha ospitato, a mio parere, il più Grande Santo del mondo per me, cioè San Francesco è stato veramente accanto a Dio, è stato il Gesù dei nostri tempi e delle nostre terre e quindi per me poter fare il festival lì, e cioè il fatto che sia stato confermato per un secondo anno lì, significa che poi anche il nostro karma ci ha confermato che si può fare, cioè che non ha disturbato i grandi santi altrimenti ce lo avrebbero impedito.

- Tra i giovani stiamo vivendo un periodo di grande disorientamento. Cosa consiglieresti a un giovane?
Ah, i giovani sanno già tutto. La faccenda importante è che noi pensiamo sempre che gli altri non sappiano, ma in realtà si sa già tutto. Cioè qui si tratta ormai di una tematica di volontà, cioè di quanta volontà hai di fare delle cose. Sappiamo sempre tutto, dalla pratica, alle abitudini, alle attitudini. Sappiamo qual è la cosa giusta da fare. Decidiamo di non farla volontariamente. Sappiamo che andare a passeggiare dopo pranzo o che alzarci presto la mattina fa bene. Decidiamo di non farlo. Dobbiamo responsabilizzarci alla nostra intelligenza. Decidiamo di non applicarla.

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