IL CASO
Sharif Elanain, ex attore porno conosciuto come Sheri Taliani
Il console italiano al Cairo ha visitato, lunedì 25 novembre, in carcere Sharif Elanain, il 44enne egiziano con cittadinanza e passaporto italiano arrestato all’aeroporto della capitale d’Egitto il 9 novembre dopo essere sbarcato insieme alla mamma, 65 anni egiziana residente a Foligno, e alla moglie. Le sue condizioni sono buone e il console ha fornito l'assistenza di cui il detenuto ha bisogno. Di Sharif non si era più saputo niente fino alla settimana scorsa, quando l’avvocato Alessandro Russo, studio legale a Foligno, non è stato incaricato dalla 65enne di seguire la vicenda.
Appena venuta a conoscenza del caso, la Farnesina si è subito mossa contattando sia la mamma di Sharif che l’avvocato. Attualmente il 44enne si trova in una prigione tra il Cairo e Alessandria d’Egitto dove è stato recluso a causa della sua ex professione di attore di film per adulti, attività che in Egitto viene considerata illegale. Conosciuto come Sheri Taliani, il 44enne (domiciliato a Londra ma con residenza a Terni) avrebbe cessato di girare film porno tre anni fa, ma questo non gli è bastato per evitare di essere arrestato nel suo Paese d’origine.
Nei giorni scorsi, della sorte di Sharif si è preoccupata anche Mariagiovanna Ferrante che nel mondo del porno è conosciuta come Mary Rider. In una video intervista rilasciata al Corriere dell’Umbria ha riferito di temere per le sorti del suo amico e ha raccontato che lo stesso Sharif alcune settimane fa gli aveva confidato di temere che gli potesse accadere qualcosa di brutto una volta messo piede in Egitto, Paese in cui è nato e dove possiede una casa. Il motivo del suo arrivo al Cairo, in compagnia della mamma e della moglie era legato proprio ad alcuni aspetti burocratici che riguardano sia la proprietà immobiliare che il recente matrimonio (luglio 2024). I suoi timori, evidentemente, erano fondati.
Anche la mamma di Sharif aveva lanciato un appello attraverso Radio Corriere dell'Umbria in cui chiedeva aiuto alle autorità italiane: “Sono la mamma di Sharif, è stato messo in carcere appena siamo arrivati in aeroporto; non posso sapere come sta, non riesco a parlarci e sono molto preoccupata anche perché sta male: ha subito tre interventi alla schiena, l’ultimo trenta giorni fa a Londra. Aiutatemi perché lui ha bisogno di me io di lui, non so cosa fare”. Questo aveva detto la donna. Un appello che a quanto pare sia servito a far muovere le autorità diplomatiche italiane in Egitto.
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