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Il caso

Terni, al via il processo per Mark Samson. Uccise la fidanzata e chiuse il cadavere in valigia. Lo strazio dei genitori

La studentessa fu uccisa a Roma dove frequentava l'università. La madre dell'assassino è indagata per concorso in occultamento di cadavere

13 Novembre 2025, 06:59

mark samson ilaria sula

Mark Samson ed i genitori di Ilaria Sula

A un metro di distanza, quasi faccia a faccia, sette mesi dopo che gli ha ucciso la figlia, la sorella, la nipote, l'amica. Lui, sguardo fisso al pavimento dell’aula per tutta l'udienza. Loro, segnati da un lutto senza fine che ha devastato le loro vite. Ma, nonostante ciò, composti, con gli occhi provati di chi ormai può chiedere solo giustizia. Con indosso le maglie con il viso sorridente di Ilaria, per ricordarla come era e chiedere quella giustizia che ora si attendono dalla terza Corte d'assise di Roma.
Mercoledì 12 novembre si è tenuta la prima udienza del processo che vede imputato il 23enne Mark Antony Samson per l'omicidio di Ilaria Sula - per l'accusa è volontario ed aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva - e l'occultamento del cadavere della giovane.

Un delitto, quello della studentessa 22enne di Terni, trasferitasi a Roma e che frequentava con profitto la Facoltà di Statistica alla Sapienza, che ha scosso l'Italia. Per le modalità, ma anche per tutto ciò che è accaduto nei giorni successivi la scomparsa della ragazza, con i suoi cari - papà Flamur, mamma Gezime, il fratello Leon - vittime anche del depistaggio messo in atto dal 23enne che ha utilizzato il telefono di Ilaria, che aveva già ucciso, per provare a rassicurare e prendere tempo. Finché ha potuto.

Dopo il delitto consumato a colpi di coltello nella casa della famiglia Samson, in via Homs, a Roma, fra il 25 ed il 26 marzo scorsi, Mark aveva chiuso il corpo di Ilaria in una valigia e pulito la scena del crimine, sembra con l'aiuto della madre, Nors Manlapaz, anche lei a giudizio e attesa in Tribunale il prossimo 28 novembre: ha chiesto di patteggiare a due anni per concorso in occultamento di cadavere.

Poi aveva raggiunto in auto la zona di Capranica Prenestina e gettato i resti della 22enne in un dirupo. Dopo il drammatico ritrovamento, datato 2 aprile, le indagini della polizia di Stato e della Procura di Roma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, si era giunti all'arresto di Mark Samson, reo confesso e difeso dall'avvocato Paolo Foti.

In aula, con il giudizio immediato chiesto dalla Procura e accolto dal gip, i familiari di Ilaria hanno chiesto di costituirsi parte civile attraverso l'avvocato che li assiste, Giuseppe Sforza, del Foro di Terni. Lo stesso hanno fatto l’Università La Sapienza, con l'avvocato Roberto Borgogno, e alcune associazioni come Penelope, Demetra, Insieme per Mariana e Per Marta e per tutte.
Sul punto, deciderà la Corte che scioglierà le riserve nella prossima udienza fissata per il 9 dicembre.

“Sono rimasto colpito - è stato il commento dell’avvocato Giuseppe Sforza - dall’estrema dignità dei genitori e di tutti i familiari di Ilaria. Nonostante la tensione accumulata e la presenza in aula dell’assassino della ragazza, hanno mantenuto un contegno esemplare. Ma erano provatissimi e, infatti, alla fine si sono lasciati andare ad un pianto dirotto”.

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