Il caso
Il carcere di vocabolo Sabbione a Terni
Cinque, tra medici e dirigenti sanitari del carcere di Terni, sono stati rinviati a giudizio per cooperazione colposa in lesioni personali gravissime ai danni di un detenuto della casa circondariale di vocabolo Sabbione. Sono accusati di non avere eseguito una tempestiva diagnosi nei confronti di un 38enne campano affetto da melanoma.
Il gup ha accolto la richiesta formulata dal pm Elena Neri. I fatti risalgono al 14 giugno del 2018 quando, per il detenuto, era stata chiesta una consulenza specialistica dermatologica per la presenza di un neo sospetto, un possibile melanoma, fra la regione lombare e quella dorsale.
Nonostante le visite da parte del personale medico, non si sarebbe però arrivati ad una corretta diagnosi né all'attivazione delle procedure che avrebbero consentito un approfondimento medico tale da rivelare la patologia.
Soltanto nell'ottobre del 2020 si era proceduto all'asportazione, ma la malattia si era già sviluppata con metastasi cerebrali. Il processo nei confronti dei 5 operatori sanitari dell’Usl Umbria 2, in servizio in carcere, inizierà il 3 marzo del prossimo anno.
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