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Il caso

Terni, trovato vicino al Comune fantoccio di Bandecchi a testa in giù. Esaminati i filmati delle telecamere. Solidarietà dal mondo politico

Le indagini si sono attivate d’ufficio e sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Raffaele Pesiri. Intanto ilmanichino è stato posto sotto sequestro per rilevare eventuali impronte digitali

Antonio Mosca

05 Ottobre 2025, 22:54

stefano bandecchi terni sindaco

Il manichino di Stefano Bandecchi a testa in giù

Minaccia aggravata e diffamazione sono i reati per cui l’autorità giudiziaria sta procedendo in relazione al ritrovamento del manichino con il volto del sindaco Stefano Bandecchi a testa in giù nei pressi dell’atrio del palazzo del Municipio di Terni. La segnalazione è arrivata sabato 4 ottobre, intorno alle 24, da una pattuglia della polizia locale che stava passando da quelle parti per i servizi di controllo sulla movida. Al momento non risulta una denuncia del sindaco, ma le indagini si sono comunque attivate d’ufficio e sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Raffaele Pesiri. Intanto il fantoccio è stato sequestrato per rilevare eventuali impronte digitali.

Dai filmati delle telecamere di sorveglianza, presenti nella zona, si notano alcune persone camuffate che corrono via. Per ora non sono state identificate, ma il lavoro degli investigatori prosegue. Se ne sta occupando la Digos, coordinata dal dirigente Marco Colurci, che in questi giorni di scioperi e manifestazioni è riuscita sempre a garantire le migliori condizioni di sicurezza e ordine pubblico. Sulla sagoma del fantoccio, appeso ad un palo, compare anche un messaggio tratto da Rigurgito antifascista, una canzone dei 99 Posse: “Vuoto come un cesso non ti sai organizzare, vigliacco, represso, incominci a picchiare”.

Il sindaco Stefano Bandecchi parla di "gravissimo episodio di violenza, di cui i mandanti morali si trovano a sinistra". Nel frattempo le forze politiche e le associazioni, che hanno organizzato il corteo di sabato 4 ottobre, esprimono “rammarico per le nuove accuse rivolte contro chi ha manifestato in modo civile: le respingiamo con fermezza perché non ci appartengono e, anzi, confermano le ragioni della mobilitazione. Chiediamo che le autorità facciano piena chiarezza, utilizzando tutti gli strumenti disponibili. Valuteremo se ricorrere nelle sedi opportune rispetto alle dichiarazioni del sindaco e della giunta. Non ci fermiamo qui. Nelle prossime settimane continueremo a mobilitarci per dare continuità all’energia vista in piazza e costruire l’alternativa di governo che Terni merita”.

Dall’onorevole Raffaele Nevi (Forza Italia) solidarietà al sindaco e preoccupazione per “il clima che si sta generando in città. La violenza, anche quella verbale, genera altra violenza. E’ ora - dice - di abbassare i toni”. Condanna del gesto intimidatorio anche dall’onorevole Emma Pavanelli (M5s) che poi respinge con forza “ogni tentativo di attribuire responsabilità a chi ha sempre agito nel pieno rispetto della legalità e della democrazia. Il clima di tensione che si respira in città è stato purtroppo esasperato dai toni e dai comportamenti del sindaco stesso, ma a questo clima non si risponde con la stessa moneta”.

L’onorevole Valeria Alessandrini, vicesegretario vicario della Lega Umbria, condanna con fermezza “il gesto vile e inaccettabile del fantoccio appeso a testa in giù” ed esprime solidarietà a Stefano Bandecchi. “Allo stesso tempo - prosegue - riteniamo che tutti, amministratori compresi, debbano contribuire a stemperare il clima con parole e atteggiamenti improntati al rispetto reciproco. Le istituzioni hanno il dovere di dare l’esempio e di essere punto di riferimento per la comunità, soprattutto nei momenti più difficili”. Anche l’ex sindaco Leonardo Latini lancia un appello: “Ciascuno di noi dia l’esempio, a partire dalle istituzioni. Ne abbiamo bisogno. Terni merita altro”.

Il segretario provinciale di Azione Terni, Michele Pennoni, invita ad abbassare i toni ed a tornare a confrontarsi sui problemi reali della città. “Bandecchi potrà alcune volte usare toni “sopra le righe”, usare terminologie che secondo l’idem sentire comune sono “sbagliate” (ha chiesto pubblicamente scusa), ma fa tutto alla luce del sole ed in modo diretto mettendosi sempre in prima linea. Invece quelli di “sinistra” sono subdoli e fomentatori di “odio sociale”, imbrattano muri del Comune ed infine l’ultimo gesto intimidatorio di fronte al Comune”. Così il vicesindaco Riccardo Corridore, segretario nazionale di Dimensione Bandecchi. “Ma la maggioranza silenziosa dei cittadini - osserva - ha le idee chiare e trarrà le sue conclusioni”.
“Noi - aggiunge l’assessore Marco Iapadre - continueremo orgogliosamente a costruire un futuro migliore per questa città”.
“Il male al quale assistiamo oggi - dice ancora l’assessore Viviana Altamura - sta raggiungendo livelli importanti, meditiamo sul mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli”.

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