IL CASO
Stefano Bandecchi, sindaco di Terni
Il messaggio pubblicato sui social è iniziato a circolare in maniera virale. Girato, inoltrato, commentato. Difficile ricostruirne il contesto. Ma sono bastate le parole lette su quanto scritto da Stefano Bandecchi a scatenare una valanga di polemiche con tanto di richiesta di dimissioni, intervento del prefetto e verifiche da parte degli organi di controllo. Il tema stavolta non è locale, ma ha mosso le coscienze di molti. “... 20.000 bambini non sono mai morti. E questo è il primo punto. Solo voi credete ad Hamas. Poi mi viene naturale dire che i bambini della Striscia finiscono la loro infanzia a nove anni...”, prosegue e poi aggiunge: “Ventimila non sono mai esistiti, gli altri sono soldati di Hamas”.
Non c’è stato certamente choc per le posizioni pro Israele espresse dal sindaco (e tra l’altro già manifestate altre volte) bensì per il “negazionismo” dei bimbi uccisi durante questo conflitto e non solo. Bandecchi, i cui toni sono spesso sopra le righe - anche quando ha ragione da vendere - stavolta ha incassato una pioggia di attacchi furiosi. “Se questo è un uomo”, ‘titola’ il comunicato congiunto a firma di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Avs e Psi di Terni. “Di fronte all’ennesima dichiarazione abominevole del sindaco Bandecchi, che esprime concetti irripetibili sulla situazione palestinese e perfino sulle donne e sulle bambine di Gaza, siamo disgustati ed esprimiamo la più ferma condanna di fronte a tanta bestialità. Allo stesso tempo, non possiamo più accettare che coloro che gli sono alleati, in Regione Umbria e alla Provincia di Terni, non prendano le distanze, così come coloro che siedono nella stessa Giunta in Comune a Terni e in Consiglio non abbiano la dignità di rassegnare le dimissioni mettendo fine a questo delirio”.
Non solo condanna. “Chiediamo - aggiungono i partiti di centrosinistra - che gli organi di controllo si esprimano e pongano argine a tale scempio della rappresentanza istituzionale. Riteniamo, infatti, che Bandecchi, usando queste parole, oltre a non rispettare la tragedia del genocidio in corso a Gaza, violi per l’ennesima volta l'Articolo 54 della Costituzione, che afferma: ‘I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore’. Bandecchi con queste parole - affermano ancora Pd, M5s, Avs e Psi - mostra di non comprendere la delicatezza della fase internazionale in cui viviamo e, usando tale violenza verbale contro una popolazione e un'espressione religiosa, mette a rischio non solo la sua carica, ma la città tutta, che ha invece manifestato lunedì 22 settembre, esprimendo sentimenti totalmente contrari a quelli del Sindaco”.
Da ciò un’ulteriore azione: “Chiederemo un incontro al prefetto di Terni, Antonietta Orlando, per chiederle di garantire che la sconsideratezza di Bandecchi non ricada su tutte e tutti i cittadini ternani che, sappiamo, hanno a cuore i sentimenti della pace, della solidarietà umana, del rispetto di ogni popolo, e che Bandecchi non li rappresenta. La sua elezione è stata una coincidenza sfortunata della storia cittadina, alla quale - conclude il centrosinistra - ci impegneremo a porre fine il prima possibile”.
A intervenire è stata anche Maria Grazia Proietti, consigliera regionale Pd Umbria. “Le parole del sindaco Bandecchi che siamo stati costretti a leggere sui social non sono solo sconcertanti, sono una ferita profonda per la nostra comunità e per chi crede nel valore delle istituzioni. Ridicolizzare la morte di migliaia di bambini, insinuare oscenità sulle bambine di Gaza, trasformare il dolore di un popolo in un insulto gratuito e in una provocazione da bar non è libertà di parola, è un oltraggio all’umanità. Non si tratta di un episodio isolato - afferma -, ma di un modo di intendere il potere che calpesta la dignità delle persone e banalizza tragedie che il mondo intero sta cercando di fermare. Quando chi ricopre una carica pubblica si permette di dire che i bambini uccisi non sono mai esistiti, oltre a mancare di rispetto a migliaia di famiglie in lutto, mostra di non avere coscienza di ciò che significa rappresentare una comunità. Non si possono usare parole così violente e disumanizzanti senza assumersi la responsabilità di ciò che provocano”. E dunque anche da Proietti un invito alle istituzioni a prendere posizione: “Questa vicenda non riguarda solo Terni, ma tutta la comunità regionale. Perché se accettiamo che un rappresentante delle istituzioni possa scrivere simili frasi senza conseguenze, stiamo dicendo che il linguaggio dell’odio è compatibile con la democrazia. Non lo è. Per questo - conclude l’esponente Pd regionale - chiedo a chi siede con lui in Giunta, ai colleghi in Consiglio e nelle istituzioni regionali e provinciali di prendere posizione, di condannare senza esitazione queste parole e, se necessario, di rimettere il mandato. Restare in silenzio significa avallare questa deriva”.
“Il sindaco di Terni Bandecchi - ha invece scritto su X il senatore del Pd, Walter Verini - ha detto su Gaza e sui bambini uccisi cose ripugnanti e spregevoli. Non sa cosa sia il senso del decoro, dell'umanità. Vergogna, offende innanzitutto la comunità ternana, fatta di persone che a differenza sua umanità e solidarietà le conoscono”.
Mozione di sfiducia istituzionale contro il Sindaco di Terni e Presidente della Provincia di Terni Stefano Bandecchi è stata invece tempestivamente predisposta ieri pomeriggio dai consiglieri di San Gemini - del gruppo “San Gemini Avanti” - Diego Diomedi (M5s) e Fabio Laurucci (Prc), chiedendo “che anche tutti i Consigli comunali dei comuni della provincia ternana si esprimano allo stesso modo”.
Per il 4 ottobre intanto è stata subito indetta una manifestazione, con arrivo in Prefettura. “E’ stata superata la linea rossa della decenza - scrive il Pd - e la città ci chiede un cambio di passo. Come forze progressiste e democratiche abbiamo deciso per questo di organizzare una manifestazione e chiamiamo a raccolta tutte le realtà sociali e civiche di Terni per dire insieme basta a questi toni e a questa rappresentazione che il sindaco offre della nostra città”.
Nel frattempo, anche Terni ha aderito alla mobilitazione nazionale “Cento piazze per Gaza”. Sabato 27 settembre è iniziata la protesta a Largo Villa Glori, luogo simbolo dei bombardamenti subiti dalla città durante la Seconda Guerra mondiale. La mobilitazione proseguirà h24 fino al 4 ottobre, quando saranno allestiti i pullman per partecipare a Roma alla manifestazione nazionale.
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