Il caso
Gilberto Cavallini è detenuto nel carcere di Terni
E’ stata revocata la semilibertà a Gilberto Cavallini, condannato in via definitiva dalla Cassazione all’ergastolo per la strage alla stazione ferroviaria di Bologna che il 2 agosto del 1980 causò la morte di 85 persone, tra cui il ternano Sergio Secci, ed il ferimento di altre 200.
Cavallini, ex terrorista neofascista dei Nar, era stato arrestato nel 1983 e deve scontare 9 ergastoli. Da tempo è rinchiuso nel carcere di vocabolo Sabbione, a Terni.
Dal 2017 usufruiva della semilibertà. Usciva dal carcere alle 8 del mattino per farvi rientro alle 22 dopo aver prestato servizio all’esterno in un ufficio come contabile.
La decisione del magistrato di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi, si è resa necessaria perché, a seguito dell’ultimo condanna definitiva all’ergastolo, sono stati rideterminati in 3 gli anni di isolamento comminati al detenuto che dunque non potrà godere, per questo periodo di tempo, del regime di semilibertà.
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