Il caso
Abbracciata, afferrata, stretta fino a non potersi muovere. E poi, baciata sul collo e palpeggiata nelle parti intime. Questo è quanto denunciato da una donna ternana di 48 anni ai carabinieri di Terni, messo nero su bianco nella giornata di martedì con i fatti che sarebbero accaduti al mattino presso il centro di assistenza fiscale di un sindacato. A mettere in atto le condotte, configurabili in ipotesi come violenza sessuale, sarebbe stato un collaboratore del Caf - indicato dalla donna nella sua denuncia - di poco meno 80 anni di età con il quale si era accordata per vedersi intorno alle 8 di martedì mattina nel suo ufficio, per ricevere informazioni sul reddito di inclusione, per il quale la donna - invalida civile e paziente oncologica - ha presentato una specifica istanza per poterlo percepire. Secondo quanto riferito ai militari dell'Arma, la 48enne ternana, mentre riceveva quelle “attenzioni” morbose, avrebbe più volte intimato all'uomo di smetterla, altrimenti avrebbe urlato.
Solo a quel punto la presa si sarebbe allentata e la porta di nuovo aperta, dall'addetto in questione che l'aveva precedentemente chiusa, con una raccomandazione alla vittima: "Che questa cosa resti fra di noi". All'ora del fatto, poco dopo le 8, sembra non ci fosse nessuno negli uffici, oltre le due persone coinvolte nella vicenda, e la convinzione della vittima, riferita ai carabinieri, è che la convocazione per le informazioni sia avvenuta a quell'ora nella consapevolezza, da parte dell'uomo, di poter agire indisturbato.
L'indagine, in ogni caso, è ovviamente delicata e solo agli inizi: tutto verrà vagliato da Arma e autorità giudiziaria. Compresi gli scambi telefonici e via chat, le testimonianze ed il racconto del collaboratore operativo presso il Caf, che martedì si è recato a sua volta dai carabinieri, spontaneamente e - da quanto appreso - per sporgere a sua volta denuncia per calunnia. Dopo il fatto, la donna lo avrebbe contattato via WhatsApp, chiedendogli conto dell'accaduto, riferendo poi la vicenda anche a suoi conoscenti ed al legale che la assiste, l'avvocato Andrea Sciarretta, che l'ha invitata a sporgere denuncia alle forze dell'ordine. La 48enne, pur scossa sul piano psicologico, non avrebbe avuto necessità di recarsi al pronto soccorso per ricevere assistenza medica. Così l'avvocato Leonardo Cristoforo Fieri che difende l'uomo al centro della vicenda: "Il mio assistito - spiega - è stato contattato direttamente, sul suo telefono personale, dalla signora per una richiesta di informazioni e l'appuntamento con lei presso l'ufficio del Caf è durato pochi minuti, neanche tre, il tempo di spiegarle che per quelle necessità si sarebbe dovuta rivolgere alle Poste ed al patronato.
La donna ha poi lasciato l'ufficio e il mio assistito ha incontrato un altro addetto dell'ufficio per analizzare insieme una pratica. Qualche ora dopo, intorno alle 11, ha iniziato a ricevere dalla signora messaggi WhatsApp in cui la stessa lo accusava di averla baciata. Inizialmente ha pensato ad uno scherzo, poi quando ha capito che il tono era serio, si è consultato con un conoscente. Che gli ha consigliato di sporgere denuncia ai carabinieri per il reato di calunnia. E così ha fatto. Per quanto riferitomi - conclude l'avvocato Fieri - non c'è stato alcun atteggiamento sconveniente da parte di una persona che, peraltro, è completamente incensurata".
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