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CRONACA

Terni, ex dipendente Inps condannata per aver inserito contributi indebiti al figlio: sei mesi di reclusione e 400 euro di multa

La vicenda risale al novembre 2024, quando il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Terni ha trasmesso una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica, a seguito di un'indagine avviata dopo una segnalazione della Direzione Generale Inps di Roma

Annalisa Ercolani

15 Luglio 2025, 12:57

Terni, il bilancio dell'attività dei Carabinieri: sfiorati i 16 mila servizi di pattugliamento, oltre 70 mila persone controllate

La sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Terni

Aveva inserito nel sistema informatico dell’Inps contributi previdenziali agricoli a favore del figlio, pur sapendo che non ne aveva diritto. Per questo motivo un’ex dipendente dell’Inps di Terni è stata condannata, con patteggiamento, a sei mesi di reclusione e 400 euro di multa per accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica.

La vicenda risale al novembre 2024, quando il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Terni ha trasmesso una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica, a seguito di un'indagine avviata dopo una segnalazione della Direzione Generale Inps di Roma. Gli accertamenti interni dell’ente avevano infatti evidenziato anomalie nella posizione contributiva di un residente a Terni, relative agli anni compresi tra il 1997 e il 2008. Una posizione che, a un esame più approfondito, non risultava supportata da alcuna documentazione cartacea.

Dall’analisi delle attività informatiche, gli ispettori sono riusciti a risalire al soggetto che, negli anni, aveva effettuato l’inserimento dei dati nel sistema dell’ente. Con l’aiuto dei carabinieri del NIL, è emersa la scoperta: ad aver registrato quelle posizioni contributive era stata la madre del beneficiario, all’epoca dipendente in servizio presso l’ufficio Inps di Terni.

Secondo quanto accertato, la donna aveva inserito, in più occasioni, dati falsi relativi alla presunta attività del figlio come operaio agricolo a tempo determinato. Un’operazione che avrebbe potuto spalancargli le porte all’accesso indebito a prestazioni pensionistiche, procurando un potenziale danno per l’ente previdenziale quantificato in circa 21mila euro.

Al termine delle indagini, la Procura ha notificato alla donna l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’imputata, assistita dal proprio legale, ha scelto la strada del patteggiamento. Il pubblico ministero ha dato il proprio consenso e nel mese di giugno il giudice ha accolto la richiesta, emettendo la sentenza di condanna. Per l’ex dipendente, la pena definitiva è di sei mesi di reclusione, oltre a una multa di 400 euro.

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