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CALCIO DILETTANTI

Insulti razzisti dei tifosi contro l'arbitro, multa di 1.200 euro al club e turno a porte chiuse

Nessun dirigente è intervenuto a placare i propri sostenitori, stangata su una società di Promozione

20 Novembre 2025, 07:07

Insulti razzisti dei tifosi contro l'arbitro, multa di 1.200 euro al club e turno a porte chiuse

Pugno duro del giudice sportivo sul Mantignana Montemalbe (Promozione). Per la società, una gara da disputare a porte chiuse e una maxi multa da 1.200 euro, “perché un numeroso gruppo di sostenitori rivolgevano numerosi insulti a sfondo razziale nei confronti del direttore di gara. Nessuno dei dirigenti locali cercava di placare tali individui”.

In Eccellenza sanzione di 300 euro per il Pierantonio, “per comportamento offensivo e minaccioso del pubblico nei confronti dell'arbitro durante ed al termine della gara”. Multa di 400 euro alla Narnese “perché, al termine della gara venivano lanciate due bottigliette d'acqua nei confronti dei calciatori della squadra ospite. Inoltre, durante la gara venivano fatti esplodere nel settore tribuna dieci petardi”.

UNDER 19, DIRIGENTE INIBITO FINO A GIUGNO Squalifica pesante in Under 19 regionale A1 per un dirigente della Nuova Alba, inibito fino al 30 giugno 2026, “in quanto mentre stava svolgendo le funzioni di assistente, per protestare contro una decisione dell'arbitro, entrava nel terreno di gioco per circa due metri, ad azione in svolgimento, e allungava avanti a sé la bandierina ad altezza della vita tentando di interrompere la corsa del direttore di gara senza colpirlo”. “All'atto dell'espulsione, il dirigente reiterava il proprio comportamento offensivo profferendo gravi insulti all'arbitro. Quindi, nell'uscire dal terreno di gioco, lanciava con fare protestatario la bandierina a terra e insultava alcuni componenti del pubblico, sia ospiti (mostrando loro ‘il gesto dell'ombrello’), sia locali (con altre frasi offensive nei confronti dell’arbitro, in quanto lo intimavano a calmarsi). Uscito dal terreno di gioco, egli si posizionava all'esterno dello stesso, continuando ulteriormente a protestare con frasi e gesti contro qualsiasi decisione avversa alla propria squadra. A fine partita rientrava nella zona spogliatoi, e, senza scusarsi, chiedeva all'arbitro di ‘evitare di trascrivere l'espulsione, permettendo così di aiutare i ragazzi nelle prossime partite, mettendosi una mano sulla coscienza invece di fare l'arrogante e il presuntuoso’”.

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