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Ternana nel caos, si va verso la penalizzazione

Serve un milione entro il primo luglio, altrimenti scatta la sanzione. E ad agosto c'è la scadenza più importante

Redazione Web

26 Giugno 2025, 06:05

Ternana nel caos, si va verso la penalizzazione

A sinistra il presidente Stefano D'Alessandro

Cinque giorni per risolvere la prima parte di un problema più grande. 120 ore, forse anche qualcuna in più per trovare un milione e spiccioli. Una cifra non proprio esigua ma che i vertici della Ternana sapevano benissimo di dover pagare ogni mese nel momento in cui hanno deciso di rilevare la società dalle mani di Nicola Guida. Da quel giorno, era settembre del 2024, sono passati meno di dieci mesi. Un’eternità per i tifosi della Ternana che sono passati dal terrore del fallimento, un anno fa, all’esaltazione per il pericolo scampato. Una situazione che oggi, dieci mesi dopo si ripropone con la stessa identica pericolosità. Forse con un rischio ancora maggiore perché la frase che rimbalza, anche se mai pronunciata dai D’Alessandro (almeno in pubblico) è quella classica: “Signori qui non c’è più un euro”.

Togliete l’euro e sostituitelo con le lire e avrete il quadro di situazioni che in passato hanno tratteggiato la vita del club rossoverde. Alcune di queste finite nel peggiore dei modi, con il fallimento delle gestioni Migliucci e Gelfusa. Ecco che lo spettro della chiusura per “esaurimento fondi” si sta facendo strada in una città che passa dalla crisi dell’acciaio a quella del commercio a quella del calcio con una facilità irrisoria. Ma quella del calcio è inaccettabile. Perché nessuno ha costretto Stefano prima e Maurizio D’Alessandro poi ad occuparsi delle questioni rossoverdi. “Abbiamo salvato la Ternana dal fallimento”, affermava Stefano D’Alessandro con legittimo orgoglio qualche mese fa. E adesso come la mettiamo presidente?
Domande, tante, rivolte ad una società che si è ammutolita, dileguata e che adesso cerca soluzioni che da sola non può trovare. Perché non ha risorse, conoscenze, rapporti tali da trovare imprenditori in grado di risolvere un problema che, fosse per i D’Alessandro, non sarebbe ancora venuto a galla. Meno male ci ha pensato il sindaco Bandecchi a scoperchiare la pentola prima che la stessa esplodesse. L’ha fatto in tempo utile o in ritardo lo scopriremo tra qualche giorno. Perché la Ternana entro martedì 1 luglio deve trovare i soldi per coprire la mensilità di maggio: più di un milione. Se non lo farà arriverà inevitabile la penalizzazione. Due o più punti dipenderà da cosa riusciranno a pagare e quanto sapranno coprire i D’Alessandro. Ce la faranno, magari con l’aiuto di qualche buon samaritano? Spargere ottimismo diventa complicato. Anche perché veniamo da tanto ottimismo diffuso dai dirigenti del club per coprire magagne evidenti, tanto che, oggi, siamo propensi a credere che la penalizzazione sia pressoché inevitabile. Si può sperare nella sanzione minima. Vedremo.

Poi però arriverà agosto e allora la faccenda si farà ancora più complicata perché “passare” ancora vorrebbe dire consegnarsi alla sanzione più pesante: l’esclusione dal torneo. Però prima di arrivare all’ultimo appello ci saranno trenta giorni per trovare un imprenditore o più d’uno, un fondo o chissà chi in grado di rilevare la Ternana che, stando a questa situazione, nella migliore delle ipotesi si affaccia ad una stagione fatta di tagli e di contenimento delle spese per cercare di ripianare i debiti confezionati da due gestioni scellerate. Ma, come dicono gli allenatori, pensiamo ad una partita alla volta. Ora c’è da giocare quella del primo giorno di luglio. Pagare o incassare la penalizzazione. Non è come nel calcio giocato dove puoi rifugiarti nel pareggio. Qui o paghi o parti con l’handicap.

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