Amarcord
I capitani Rosa e Faloppa con l'arbitro Reggiani prima dell'inizio della gara (foto Stefano Finali)
Paolino aveva 20 anni, non era ancora Pablito ma aveva incontrato sulla sua strada un allenatore, Giovan Battista Fabbri, che gli aveva cambiato la vita. Macché ala destra, come aveva esordito nel Como, quel signor Rossi doveva giocare più vicino alla porta avversaria e da quel momento in poi i gol erano iniziati ad arrivare a raffica.
Anno domini 1976, per l’esattezza era il 28 novembre, quando al Liberati il Lanerossi Vicenza, già destinato a salire in serie A, affrontò una Ternana che ancora per due domeniche (questa e quella dopo) avrebbe potuto vantare in panchina addirittura un ex ct della Nazionale: Edmondo Fabbri. Verrebbe da dire, con tutto il rispetto per “Mondino”, il Fabbri sbagliato. Perché il Fabbri “buono” di quell’epoca era destinato a scrivere la storia non solo del Vicenza ma anche di un po’ di calcio italiano, proponendo una squadra che dava spettacolo e che, solo l’anno dopo, arriverà seconda in serie A alle spalle della Juventus.
Con Paolo Rossi capocannoniere anche nella massima divisione, dopo esserlo stato tra i cadetti, pure convocato da Bearzot per l’Italia al Mundial 1978 di Argentina. Dove Paolino diventerà una stella e per sempre Pablito, nomignolo rafforzato da quanto riuscirà a fare 4 anni dopo, in un altro mondiale in lingua spagnola, quello in cui “fece piangere il Brasile” (citazione dal suo libro) e la Germania nella finale del Bernabeu. Ma l’imberbe Paolo Rossi ritratto nelle foto che proponiamo, due delle quali realizzate 38 anni fa da Stefano Finali, all’epoca a bordo campo per tenere d’occhio altoparlanti e cartelloni pubblicitari della Grafotecnica, quel pomeriggio al Liberati fece il fenomeno.
Ne fece 3 a Graziano De Luca, inutilmente rincorso da Gianni Masiello (che si infortunò proprio sul primo gol e alla fine del primo tempo verrà sostituito) e poi da Angelino Rosa. A Paolino, poi Pablito, bastarono 4’ per sbloccare, 10’ per il raddoppio, al 41’ trasformò un rigore per un fallo di Luciano Miani che ai più sembrò al limite dell’area, non dentro. Così come la Ternana protesterà vivacemente con l’arbitro Reggiani per aver sorvolato un contatto “sospetto” Faloppa-Zanolla. Anche perché le Fere ci misero il cuore e prima con Franzoni, poi con Pezzato “rischiarono” di raddrizzarla. Per la cronaca il successivo ko interno col Monza costerà la panchina a Fabbri, sostituito da un altro ct della Nazionale, però... del futuro: Cesare Maldini. Ma questa è un’altra storia.
TERNANA-VICENZA 2-3
TERNANA: De Luca, Rosa, Moro; Casone, Masiello (1’ st Franzoni), Miani; Valà, Crivelli, Zanolla, Rosi, Pezzato. A disp. Bianchi, Catterina. All. E. Fabbri
VICENZA: Galli, Lelj, Marangon; Donina, Dolci (33’ st Prestanti), Carrera; Cerilli, Salvi, P.Rossi, Faloppa, Filippi. A disp. Sulfaro, Verza. All. G.B. Fabbri
Arbitro: Reggiani di Reggio Emilia
Reti: 4’ pt, 10’ pt, 41’ pt (rig.) P. Rossi (V); 9’ st Pezzato (T), 42’ st Franzoni (T)
Note: spettatori 10 mila circa, incasso 10.844.700 lire
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