Calcio amarcord
Prati marcato da Agretti nel Liberati strapieno (archivio Vareno Marcucci)
Al Milan è legata la prima partita della Ternana in serie A. Fu l’inizio di quello che sembrava un sogno, anche per come andò la gara, ma alla lunga i nodi vennero al pettine e l’annata culminò con una retrocessione, con tanti complimenti al bel gioco corto di Viciani ma purtroppo troppi pochi punti. Quell’1 ottobre 1972 gli spalti del Liberati ospitarono oltre 32 mila spettatori (25.299 paganti, 7.000 abbonati, incasso record di 105 milioni 500 mila lire).
Il Corriere dello Sport, nel resoconto della partita, titolò: “La Ternana ipnotizza il Milan”. Un grande giornalista di quegli anni, Mario Pennacchia, nel decennio successivo presenza assidua al “Processo del Lunedì” di Biscardi e anche capo della redazione romana della Gazzetta dello Sport, raccontò che “Anquilletti, Biasolo e persino Benetti non sapevano che pesci prendere quando gli avversari portavano avanti quella manovra di gruppo, durante la quale essi confermavano non solo disinvoltura nella padronanza della palla e nella combinazione degli scambi, ma soprattutto un ritmo che spesso lasciava frastornati i diretti rivali”.
Insomma Viciani, col suo gioco corto e una preparazione atletica super per quei tempi, aveva mandato in confusione Rivera e compagni. A proposito de “L’Abatino”, come lo aveva ribattezzato Gianni Brera, sentite sempre Pennacchi: “Un esempio lampante, Beatrice, predestinato al controllo di Rivera, non soltanto ha consentito al suo famoso avversario di farsi vedere solo nei calci piazzati, ma ogni volta che occorreva non esitava a piantarlo, ora per partecipare alle azioni di attacco, ora per precipitarsi a dare una mano ai compagni della difesa”. Il calcio totale: difendere-attaccare e viceversa, fantascienza per quei tempi.
La partita scivolò bene per la Ternana. Agretti non fece vedere palla a Prati, Alessandrelli fu impegnato seriamente su un unico tiro di Bigon, l’attaccante rossoverde Ferrario arrivò clamorosamente in ritardo su un cross pennellato di Rosa, completamente solo davanti a Vecchi, l’occasione più grossa un rasoterra all’angolino di Luchitta, sventato proprio dal portiere milanista (recentemente scomparso). A fine partita l’allenatore del Milan, il mitico “Paron” Nereo Rocco, fece i complimenti alla squadra rossoverde: “Mi è piaciuta la Ternana - disse - per un’ora e mezza ha svolto un bel football, un gioco moderno. Però non ho visto uno sfondatore: certo, se avesse un Chinaglia sarebbe veramente fortissima”.
Domenica 1 ottobre 1972
TERNANA-MILAN 0-0
TERNANA: Alessandrelli; Benatti, Agretti; Mastropasqua, Rosa, Marinai; Cardillo, Ferrario (5’ st Luchitta), Jacolino, Russo, Beatrice. A disp. Geromel. All. Viciani
MILAN: Vecchi; Anquiletti, Zignoli; Rosato, Schnellinger, Biasiolo; Bigon, Benetti, Prati, Rivera, Chiarugi. A disp. Belli, Magherini. All. Rocco
Arbitro: Monti di Ancona
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