GIUDICE SPORTIVO
Pugno duro del giudice sportivo dopo le partite dello scorso fine settimana
Il giudice sportivo ha reso note le decisioni su quanto accaduto nel fine settimana sui campi della regione. Stangata sul Lama, retrocesso al termine del playout contro il Selci Nardi. Ammenda di 600 euro alla società, per insulti gravi e ripetuti alla terna arbitrale. “Inoltre a fine gara - si legge nel comunicato - si creava una rissa fra vari calciatori non identificati delle due squadre, che durava circa dieci minuti e che determinava l'intervento dei carabinieri”.
Per la rissa, multa di 300 euro pure al Selci Nardi. Tornando al Lama, inibito un dirigente fino al 31 gennaio 2026 “in quanto, a seguito di un fallo su un calciatore del Selci Nardi, faceva ingresso non autorizzato sul terreno di gioco, rivolgendosi con frasi ingiuriose nei confronti dei giocatori avversari. In seguito alla sanzione disciplinare da parte dell’arbitro, il suddetto si dirigeva verso il direttore di gara proferendo nei suoi confronti gravissimi e ripetuti insulti e minacce. Solo con l'intervento di altri dirigenti della stessa società e di un assistente il dirigente veniva fatto uscire dal terreno di gioco”. Stop fino al 31 dicembre 2025 per un altro dirigente, “il quale protestava con veemenza nei confronti dell'arbitro, rivolgendogli espressioni gravemente ingiuriose”.
Squalificato poi un giocatore del Lama fino al 31 marzo 2026 in quanto a fine gara si avvicinava all’arbitro con atteggiamento aggressivo, insultandolo e minacciandolo. “In particolare - si legge -, egli pronunciava le seguenti frasi: ‘Questa è la mia ultima partita e tu non esci da qua e nonostante ci siano i miei figli in tribuna ti ammazzo di botte’. Egli veniva poi allontanato da alcuni compagni”. Stop di 8 partite per altri due giocatori del Lama, il primo per essersi scagliato contro alcuni calciatori avversari: “da ciò scaturiva una mischia che coinvolgeva diversi calciatori, rendendosi necessario anche l'intervento dei carabinieri”. L’altro “in quanto con tono minaccioso, insultava gravemente e ripetutamente l'arbitro rivolgendogli frasi altamente offensive”.
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