CALCIO DILETTANTI
Tanto lavoro per il giudice sportivo della Figc dell’Umbria. Tra le principali decisioni adottate la squalifica fino al 30 giugno 2028 di un giocatore del Sangiustino “in quanto - si legge nel comunicato della Federcalcio -, protestava e uscendo dalla panchina, recandosi all’altezza della linea di metà campo e da lì insultava l’arbitro.
Quindi, al momento dell’esibizione del cartellino (rosso, ndr), entrava all’interno del terreno di gioco e si dirigeva verso l’arbitro con fare provocatorio e minaccioso. Inizialmente, avvicinava la sua testa a quella dell’arbitro mimando il gesto di una testata e nel contempo lo insultava. Quindi, prendeva l’arbitro per il collo con una mano, dicendogli “Ti ammazzo, ti uccido e non torni a casa stasera”. La stretta al collo durava circa 5-6 secondi, senza provocare eccessivo dolore né lasciando segni evidenti. Quindi il giocatore veniva portato via da altri compagni di squadra. A fine partita il giocatore si scusava per il suo gesto”.
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