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Un consiglio comunale aperto per discutere sulla sanità spoletina. Una discussione, però, questa volta, non fine a se stessa ma per perseguire un obiettivo ben preciso. Ovvero chiedere alla presidente della Regione Umbria di “revocare le delibere con le quali è stato istituito il Terzo Polo Ospedaliero e tutti gli atti ad essa successivi, nonché dare piena applicazione al Piano sanitario regionale del 2012 vigente”.
A chiederlo è stato il gruppo consiliare di Insieme per Spoleto per voce di Giancarlo Cintioli attraverso una mozione di cui si è discusso per più di 4 ore nel corso del consiglio comunale di lunedì. Un documento che, nonostante sia stato presentato da un gruppo di minoranza qual è, appunto, Insieme per Spoleto, ha sollevato non poche polemiche tra gli altri gruppi di opposizione, che l’hanno definito “uno sgarbo istituzionale” visto che in ballo ce n’era un altro del consigliere Grifoni non preso in considerazione, a loro dire, mentre è stato condiviso appieno dall'intera maggioranza.
“La sanità pubblica necessita di investimenti straordinari e di un potenziamento immediato e adeguato degli organici – è scritto in uno stralcio del documento depositato dal gruppo di opposizione di Insieme per Spoleto – al fine di evitare che la carenza di investimenti e personale ricada ancora sui cittadini e sui lavoratori della sanità. La presenza dell'ospedale di Spoleto non è solo una garanzia sul fronte sanitario per il nostro territorio e quello limitrofo, ma è un qualcosa che qualifica la nostra città ed anche una fonte di occupazione e di lavoro a cui Spoleto non può, non vuole e non deve rinunciare”.
Una mozione che ha ricevuto 12 voti favorevoli, 1 voto contrario (Catanossi) e 1 astenuto (Alleori). Mentre i consiglieri di minoranza Profili, Dottarelli, Imbriani e Cretoni non hanno partecipato al voto.
Nel frattempo, però, c'è attesa di vedere come si esprimerà il ministero della Salute dopo che il Comitato percorso nascita regionale ha dato l’ok alla deroga per la riapertura del Punto nascita del San Matteo degli Infermi. E in tal senso ad esprimersi è Enzo Ercolani dell’associazione San Matteo ma uno tra coloro che fa parte dei 4 Comitati che si stanno battendo per la riapertura del Punto nascita così come per tutti gli altri servizi ospedalieri fermi ormai da quasi 5 anni.
“Ampiamente sottovalutato è stato il fatto che, da sempre, il nostro ospedale, con il suo Punto Nascita, è il riferimento della Valnerina – dice Ercolani - un’area definita dalla stessa Usl 2, orograficamente disagiata e nella quale insistono Comuni che hanno percorrenze chilometriche anche oltre 60 minuti dall’ospedale di Spoleto. Noi ci auguriamo che la nuova domanda di deroga venga compilata e sostenuta stavolta in maniera corretta. Sarà interessante vedere poi se, a Roma – conclude - i diritti delle donne umbre verranno stavolta trattati in maniera omogenea”.
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