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Politica

Bastia Umbra, l'ex vicesindaco Fratellini spiega le ragioni della mancata ricandidatura e sprona il centrodestra

Lettere anonime, veline e veleni, indagato dopo un esposto: "Vicenda chiusa. Ho presentato querela"

Flavia Pagliochini

07 Settembre 2025, 10:00

Fratellini Bastia Umbra

Lettere anonime che parlavano di indagini penali, uno strappo apparentemente incomprensibile a pochi mesi dalle elezioni, l’approvazione del nuovo Prg ma anche veline e veleni e una mancata ricandidatura che ha fatto discutere e che ora è stata spiegata nei dettagli. Negli ultimi anni nel mondo del centrodestra di Bastia Umbra è stato un susseguirsi di colpi di scena, tra quelli più recenti anche le dimissioni a sorpresa di Paola Lungarotti da consigliere comunale. E ora ne ha riservato uno ulteriore Francesco Fratellini, per due decenni è stato vicesindaco e assessore prima di Stefano Ansideri (al suo fianco durante la conferenza stampa del 6 settembre 2025) e poi proprio di Lungarotti durante il mandato da sindaca (nel 2019 fu candidata anche da Fratellini e nonostante le resistenze di un pezzo di centrodestra che corse da solo).

La mancata ricandidatura di Fratellini nel 2024, e ancora prima l’uscita dalla giunta insieme a un pezzo di Forza Italia a pochi mesi dalle elezioni, come detto ieri in conferenza stampa, è arrivata in seguito a un esposto presentato, contro ignoti, proprio dell’ex prima cittadina Lungarotti. Secondo quanto spiegato ieri da Fratellini, a causa della testimonianza di un tecnico nell’ambito delle indagini sulla vicenda, l’ex vicesindaco fu iscritto nel registro degli indagati. Nel settembre 2022, ha ricostruito Fratellini, mentre il percorso del Prg procedeva verso l’approvazione, la sindaca presentò un esposto contro ignoti per “presunti illeciti posti in essere dall’amministrazione comunale sul Prg che potrebbero aver condizionato la vendita di alcuni appezzamenti di terreno”.

Qualche mese dopo, convocato dalla Guardia di finanza, Fratellini scoprì di essere indagato per rivelazione di segreto d’ufficio, “dopo l’interrogatorio di un funzionario comunale che ha riferito cose false e diffamatorie. Non ritengo la sindaca responsabile della mia iscrizione nel registro degli indagati – ha spiegato Fratellini – peraltro vicenda definitivamente chiusasi senza accuse solo nel gennaio 2025 perché la Gdf ha accertato, tra l’altro, che molte informazioni erano note a tutti perché diffuse con comunicati stampa, da dichiarazioni dei consiglieri, da documenti pubblici e dibattiti in consiglio comunale. Ma – ha aggiunto tornando ai primi mesi del 2024 - ho interpretato l’esposto come un gesto di sfiducia nei miei confronti”.

E il nodo è tutto politico: “Come può un sindaco - si è chiesto Fratellini - denunciare senza prove, scorrettezze della sua amministrazione e non bloccare l’iter dell’approvazione del Prg, avvenuta a inizio 2023? E più in generale, è tollerabile che le false dichiarazioni producano danni personali e istituzionali senza conseguenze?”. Come detto le indagini sono state archiviate “ma – dice Fratellini - resta l’amarezza per il danno umano e politico subito. Non permetterò più che il discredito personale diventi uno strumento di lotta politica per questo è stata depositata una denuncia-querela contro chi ha reso dichiarazioni false e diffamatorie durante le indagini”.

Guardando avanti, Fratellini ha rivolto un appello all’amministrazione attuale affinché non cambi quello che ritiene “un piano bilanciato, moderno, coerente con le linee programmatiche del 2014. Uno strumento snello e flessibile, pensato per garantire parità di condizioni a tutti i cittadini e per difendere il territorio da vincoli eccessivi o ingerenze esterne”. Ma Fratellini ha colto l’occasione anche per rivolgersi al centrodestra stesso: “Se vuole tornare a vincere la coalizione deve archiviare le divisioni e ritrovare unità, competenza e credibilità: in consiglio ci sono dei consiglieri eletti, ma dovrebbero ascoltare anche la base”. Tra il pubblico presenti anche esponenti politici del centrodestra regionale: Andrea Romizi, Nilo Arcudi e Lamberto Marcantonini.

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