Politica
L'aula consiliare
Il consiglio regionale decide di non discutere su Gaza e il Medio Oriente. La mozione “Assistenza umanitaria e corridoi umanitari per la popolazione di Gaza. Interruzione dei rapporti di cooperazione militare con Israele”, presentata da Fabrizio Ricci (Avs) e Maria Grazia Proietti (Pd), non è stata ammessa all’ordine del giorno dei lavori di mercoledì 18 giugno dell’assemblea legislativa dell’Umbria, avendo ottenuto 10 sì della maggioranza - 8 no dell’opposizione, inferiori al quorum necessario.
L’atto di indirizzo, presentato in aula dal primo firmatario, chiedeva alla giunta regionale di “attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri affinché vengano urgentemente istituiti dei corridoi umanitari per l'evacuazione di civili bisognosi di cure urgenti, seguendo il modello già sperimentato con successo dal 2015 che ha permesso l'arrivo sicuro di migliaia di persone vulnerabili. Di fare pressioni, insieme alle altre Regioni italiane, affinché: il Parlamento approvi un atto formale che finalmente riconosca lo Stato di Palestina quale Stato libero e sovrano, mettendo fine alle scorribande, che sono veri e propri atti criminali del governo Netanyahu; il nostro Governo pretenda l'accesso sicuro degli operatori umanitari nella Striscia e cessi immediatamente la vendita di armi ad Israele, con il blocco di ogni esportazione di materiale militare o dual-use; il Governo sospenda e non rinnovi il Memorandum d'intesa tra Italia e Israele nel settore della difesa, attivo dal 2003, la cui scadenza rappresenta un'opportunità per interrompere i rapporti di cooperazione militare tra i nostri paesi. Ad intercedere affinché il Governo italiano si faccia promotore, anche presso le istituzioni europee, dell'introduzione di pesanti sanzioni economiche verso lo Stato di Israele, incluse restrizioni commerciali e finanziarie, fino al rispetto del diritto internazionale e alla cessazione delle violazioni dei diritti umani. A convocare un tavolo di coordinamento regionale al fine di strutturare un programma di ‘accoglienza integrato e diffuso’ per le persone che l’Umbria si renderà disponibile a ricevere, coinvolgendo: le USL e le strutture sanitarie umbre disponibili ad offrire assistenza psicofisica a feriti e malati, in particolare minori e loro famiglie; le organizzazioni del terzo settore con esperienza in emergenze umanitarie, valorizzando in particolare il ruolo di quelle realtà – laiche e religiose – che hanno già gestito con successo l'accoglienza dei profughi siriani in Umbria; l’Anci e gli Enti locali disponibili all'accoglienza temporanea di famiglie evacuate, sulla base del modello già sperimentato con successo nei comuni umbri per i profughi siriani. A promuovere una rete di città e regioni europee per i corridoi umanitari, utilizzando i gemellaggi esistenti (come quello Assisi-Betlemme), allo scopo di coordinare l'accoglienza sanitaria a livello europeo; condividere best practices e risorse; aumentare la pressione politica per l'apertura di canali umanitari legali e sicuri; promuovere iniziative congiunte per il ripristino del rispetto del diritto internazionale”.
Prima del voto Maria Grazia Proietti ha sottolineato “il rischio di un allargamento del conflitto e di un ulteriore incremento delle già numerose vittime civili. Non possiamo restare in silenzio. La nostra Costituzione ripudia la guerra e il nostro Statuto ci impegna alla cultura della pace. Servono dunque corridoi umanitari sicuri per evacuare minori e malati. Una accoglienza diffusa, sostenuta dal volontariato, funziona bene e può contribuire a salvare vite riducendo anche i costi per la collettività. Votiamo oggi questa mozione, per la speranza che la politica possa essere ancora strumento di salvezza”.
Per Nilo Arcudi (Tesei presidente - Umbria civica) “sono temi che colpiscono, al di là delle appartenenze politiche e delle valutazioni ideologiche e culturali. Serve equilibrio e razionalità nell’affrontare certe questioni internazionali. Grandi statisti e presedenti hanno tentato in molte occasioni di trovare soluzioni per quell’area ma non ci sono riusciti. Ci sono elementi importanti in questa mozione, come i corridoi umanitari, il sostegno alle associazioni umanitarie, il tema degli aiuti che non sempre arrivano dove dovrebbero e dell’accoglienza anche in Umbria. Ma questioni di così grande rilevanza e delicatezza internazionale debbono essere affrontate dal ministero degli Esteri. Nella mozione manca una cosa fondamentale, ossia il riferimento al 7 ottobre e all’attentato terroristico che ha scatenato tante delle dinamiche successive. Per questi motivi siamo obbligati a non votare l’urgenza, per poter approfondire queste tematiche, per avviare l’interlocuzione con i nostri rappresentanti al Governo e per valutare le modifiche al testo utili a votarlo insieme”.
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