Politica
La presidente Proietti con Bandecchi e il sindaco Gareggia
Il disavanzo in sanità, in Umbria, si riduce a 73 milioni di euro dai -90 iniziali. Lo certifica il Mef. La Regione ribadisce la necessità della manovra fiscale, anche se pensa a una no tax area (nessun aumento) per i redditi fino a 28 mila euro.
“Sul tavolo di verifica del Mef (Ministero economia e finanza) - è scritto in una nota di Palazzo Donini - la Regione Umbria ha portato i conti relativi al 2024 e i tecnici del Ministero hanno accertato il disavanzo del Sistema sanitario regionale. La cifra per la quale la Regione dovrà garantire le necessarie coperture è pari a 73 milioni, somma del disavanzo del sistema sanitario regionale pari a 34 milioni e del fondo di dotazione pari a 39 milioni.
Da specificare poi che da quest’anno il governo taglierà alla Regione 5 milioni (saranno in tutto 40 nei prossimi 3 anni). Questa situazione, cristallizzata stamattina sul tavolo del Mef, porta all’avvio della procedura di diffida ai sensi del comma 174 L, 311/ 2004. Il tavolo resta in attesa delle necessarie misure di copertura entro i termini previsti dalla normativa vigente e cioè entro il 30 aprile. Se le coperture non saranno recuperate entro tale data, dal 1° maggio la Presidente della Regione in qualità di commissario ad acta deve aumentare l’addizionale Irpef e Irap, ma se gli stessi aumenti saranno ritenuti insufficienti dal primo giugno saranno aumentate al massimo le aliquote Irpef per tutte le fasce di reddito e Irap per tutte le imprese, oltre al divieto di effettuare spese non obbligatorie in sanità".
Il centrodestra e le opposizioni (compreso il Fronte del dissenso) sono scesi in piazza, con tanto di megafono, per chiedere il ritiro della manovra. La governatrice Stefania Proietti è scesa e c'è stato un lungo botta e risposta, sempre al megafono.
“Il Mef - è scritto in una nota dei consiglieri di opposizione - ha certificato che il disavanzo del bilancio sanitario regionale dell’Umbria è di 34 milioni e ha di fatto sconfessato le menzogne perpetrate per giorni dalla sinistra, che sosteneva di presentarsi al tavolo del MEF prima con un disavanzo di 243 milioni, poi di 90.
Anche oggi ci troviamo costretti a denunciare la comunicazione fuorviante messa in atto dalla Giunta, che ha dichiarato che il disavanzo sarebbe di 73 milioni, ma di questi solo 34 riguardano il bilancio sanitario regionale, mentre 39 sono del fondo di dotazione, che peraltro è in atto dal 2013, in merito al cui recupero la Giunta dovrebbe avviare una trattativa con il Mef, chiedendo di dilazionarlo negli anni a venire, come è sempre stato fatto in passato senza gravare sui cittadini con aumenti di tasse ingiustificati. Dimostrino un briciolo di buonsenso e ritirino la folle manovra".
Di posizione opposta naturalmente la maggioranza di centrosinistra. "Il Mef - scrivono i consiglieri del campo largo - dopo 5 ore di verifica tecnica, ha avviato la procedura di diffida per la copertura dei conti della Regione - spiegano i gruppi di maggioranza - accertando un fabbisogno complessivo di 73 milioni di euro. La cifra è scesa dai 90 inizialmente accertati, per l’incasso negli ultimi giorni del payback farmaceutico e del fondo di premialità.
È emersa però al contempo la necessità di ripiano del fondo di dotazione. Un quadro che non considera i tagli del governo, che nei prossimi tre anni ammonteranno a 40 milioni di euro. È il momento di finirla, dunque, con le sceneggiate e le speculazioni politiche di una destra fallimentare". Avanti con la manovra dunque. E con la guerra dei numeri.
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